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Fede e lavoro: le fondamenta silenziose di Lopez Comellas. E quel paragone con Morata

La storia di Ivan Lopez Comellas, attaccante della Juve Primavera: talento, fede e lavoro per conquistarsi il futuro in bianconero.

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Lopez Comellas Juve
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Da Barcellona alla Juve: la scalata di Ivan Lopez Comellas

Non servono troppi riflettori per fare rumore. A volte basta il suono di un pallone che gonfia la rete, un’esultanza discreta, e quelle due parole scritte con semplicità, ma che raccontano tutto: fede e lavoro. Due concetti che sembrano antichi nel calcio moderno, dove i social sono sovraesposti e le dichiarazioni più roboanti delle giocate. Ma non per Ivan Lopez Comellas, attaccante classe 2007, nativo di Barcellona e oggi tra le promesse più interessanti della Primavera della Juve.

Chi lo conosce da vicino sa che non ama mettersi in mostra, preferisce parlare attraverso le sue prestazioni e i suoi valori. E quei valori si leggono bene nelle poche parole che pubblica sui social: “Solo Dio lo sa” dopo il gol al Sassuolo, “Affamato” dopo la rete allo scadere contro la Cremonese. Poche frasi, ma pesanti. Parole che raccontano un ragazzo che sa perfettamente da dove viene e dove vuole arrivare.

La scelta coraggiosa: da Alavés alla Juventus

Estate 2024, un anno che resterà scolpito nella memoria di Ivan. È il momento della grande svolta: lascia il Deportivo Alavés, dove ha trascorso tre anni fondamentali della sua crescita calcistica e personale, per accettare la chiamata della Juventus. Non una decisione semplice per un ragazzo di appena 16 anni, che sceglie di lasciare la famiglia, gli amici, il suo mondo, per trasferirsi in un paese nuovo, con una lingua diversa e abitudini da scoprire. Il suo saluto al club basco è una lettera carica di emozione. Un addio sentito, rispettoso, che mostra quanto Ivan abbia a cuore ogni passo del proprio cammino. Poi, il volo verso Torino, e una nuova sfida che lo attende in bianconero.

Impatto immediato, anche sotto età

Ivan non ha avuto bisogno di troppo tempo per far capire chi è. Arrivato alla Juventus sotto età – essendo un 2007 spesso si è trovato di fronte ragazzi anche di due anni più grandi – ha subito lasciato il segno. Otto gol e due assist nella sua prima stagione, quasi sempre partendo dalla panchina, dimostrano che il talento è lì, pronto ad esplodere. Un rendimento che convince la Juventus a confermarlo per la nuova stagione, ancora con la Primavera, e con una certezza in più: Ivan è un progetto in cui credere. E non solo per i numeri, ma per la mentalità che porta con sé ogni giorno in allenamento.

Il nuovo anno con Padoin: fame, gol e voglia di ribaltare le gerarchie

La stagione 2025-26 è cominciata con una novità: Simone Padoin alla guida della Primavera. Un nuovo allenatore da conquistare, nuove gerarchie da sovvertire. All’inizio, Ivan deve fare i conti con la concorrenza di Biggi, che parte come titolare nel ruolo di riferimento offensivo. Ma la risposta del numero 9 bianconero è esemplare.

94 minuti giocati in tre partite, ma due gol pesantissimi che portano quattro punti alla Juventus. L’ultimo, contro la Cremonese, è una perla di freddezza e istinto: al posto giusto, nel momento giusto, ancora una volta. Ivan non reclama spazio, ma lo conquista con i fatti. Perché, come dice lui, “dall’inizio o a gara in corso, la voglia di incidere non mancherà mai”.

L’identikit tecnico: un Morata in miniatura

Non è un caso che, guardandolo giocare, il paragone più immediato – e coerente – sia quello con Álvaro Morata. Sia per origine che per caratteristiche tecniche. Ivan è un attaccante moderno, capace di muoversi su tutto il fronte offensivo, dotato di una tecnica elegante, da affinare, ma già efficace.

Sa giocare con un altro centravanti al suo fianco, ma anche da solo come unico riferimento. La sua vera forza, però, resta la presenza in area: quando il pallone arriva in zona pericolosa, Ivan è sempre lì. Un finalizzatore naturale, ma anche un giocatore che lavora per la squadra, che pressa, che si sacrifica. Un tipo di attaccante raro nel calcio giovanile.

Tra sogni e realtà: la Juve lo osserva da vicino

Alla Continassa lo sanno: tra le tante promesse che orbitano attorno alla galassia bianconera, Ivan Lopez Comellas è uno di quelli su cui vale la pena investire. Non solo per i gol, ma per tutto ciò che porta con sé: umiltà, dedizione, spirito di sacrificio. Doti rare quanto il talento puro. Il suo sogno? Convincere Padoin, certo. Ma soprattutto far capire alla Juventus che è pronto per qualcosa di più. E lo farà con lo stesso stile che lo ha sempre accompagnato: senza proclami, senza urla. Solo con la fede, e con il lavoro.

 

Un futuro scritto con semplicità e determinazione

Ivan è ancora un ragazzo, ma con la maturità di chi sembra avere le idee molto chiare. La Juventus gli offre una vetrina importante, ma la responsabilità di crescere è tutta sua. Il percorso è lungo, irto di ostacoli, ma lui ha scelto di affrontarlo con il coraggio dei silenziosi. Perché nel calcio, come nella vita, a volte servono solo due cose per fare la differenza: crederci davvero e lavorare ogni giorno. E Ivan Lopez Comellas, su questa strada, ha già fatto il primo passo. Deciso, profondo, e con la fame di chi vuole arrivare in alto. A modo suo.

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