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Spinaccè, l’uomo del destino per l’U23 dell’Inter: impatto super con la Serie C
Matteo Spinaccè, prodotto della Primavera nerazzurra, è sempre più decisivo nell’Under 23 dell’Inter: è arrivata anche la prima doppietta.

L’Inter U23 presa in spalle da Matteo Spinaccè
Il peso di una squadra sulla propria schiena, e la leggerezza di sorreggere da solo le responsabilità di un intero attacco: Matteo Spinaccè si è preso ufficialmente l’Inter Under 23. A suon di gol pesanti, movimenti da bomber puro e killer instinct: sono questi gli ingredienti di una partenza a razzo che ha regalato ai nerazzurri la quarta vittoria consecutiva.
Dalla Primavera alla Serie C: impatto mostruoso
Inizio super di stagione, su questo abbiamo pochi dubbi: Spinaccè è al momento il motivo principale per cui l’Inter U23 si trova al quarto posto nel girone A di Serie C, a soltanto tre lunghezze dalla vetta occupata dal Lecco. 14 punti su cui il classe 2006 ha impresso a fuoco il suo marchio, indirizzandone almeno 7 grazie al suo bottino da 3 gol e 2 assist. Impattante nel pareggio interno con la Pro Patria, ispirando l’1-0 di La Gumina con un passaggio spartiacque. Incisivo nello 0-2 con la Pergolettese, in cui confeziona 1 timbro e 1 offerta per Luce Fiordilino.
Infine, è arrivata l’incoronazione nella basilica di San Pietro, come fosse il Carlo Magno dei nerazzurri: la prima doppietta da professionista, per piegare il Lumezzane e certificare la sua centralità assoluta nella ricerca e nel pensiero calcistico della squadra. Nota a margine: questa prima sgasata stagionale è arrivata nonostante il minutaggio, che parla di 454 giri d’orologio totali in 7 presenze.
In sostanza, il centravanti laureatosi campione d’Italia con la Primavera di Zanchetta, regala una giocata decisiva ogni 90,8 minuti disputati. La definizione di senso dell’urgenza, oltre che di cinismo: non si tratta soltanto di centrare il bersaglio, o di mandare in porta i compagni, bensì di salire in cattedra quando conta di più. Dote che sta cercando di affinare già dallo scorso anno, quando ha centrato la doppia cifra stagionale in tutte le competizioni con 12 timbri tra Primavera e Youth League, ma soprattutto ha orientato dalla parte dei nerazzurri 14 dei 74 punti collezionati in campionato e il playoff europeo contro il Lille, sbranato con una doppietta.
Il riassunto di una masterclass durata 90 minuti
Accentratore, rifinitore, regista aggiunto, ma anche molto di più. Alla domanda: “cosa vuoi fare da grande?”, Spinaccè risponderebbe senza esitazione: “Tutto”. Nei 90 minuti contro il Lumezzane, il 7 è stato imprendibile: arrivava quasi sul cerchio di centrocampo per fare da raccordo, ripuliva il possesso con qualità tecnica e nelle scelte; in più, ricercava la profondità e a tu per tu con il portiere non perdonava, emettendo sentenze di condanna senza appello.
Il primo gol è un piccolo capolavoro: orbita attorno a La Gumina, si defila per depistare i radar difensivi e sfreccia coi tempi giusti sul servizio in verticale di Topalovic. Il resto lo fa con la sterzata, appunto, la scelta che gli permette di apparecchiare la tavola per il mancino, preciso ad un dito dal secondo palo. Tutto questo guardando i pali l’ultima volta prima di virare verso l’interno.
Arricchisce la sua partita con sponde intelligenti, continuo movimento ad aggredire lo spazio o a venire incontro per aiutare e fluidificare la manovra. Infine, affonda di nuovo i denti sul risultato: Kamate calcia al volo, un rimpallo fa finire la sfera sul mancino del 7, che spara di prima intenzione e fredda ancora Drago.
Uno sguardo al futuro
Tenere i piedi saldamente a terra sarà importantissimo, ma una sbirciatina all’immediato futuro se la può anche regalare. Matteo Spinaccè è diventato l’ago della bilancia in Under 23, elemento a supporto di una potenziale candidatura per una convocazione in prima squadra. La prima, quella che non si scorda mai, e che aprirebbe il conto anche con la Serie A. E nell’attesa che Chivu (suo ex allenatore in Primavera) ci faccia un pensiero, il diciannovenne continua a lanciare segnali inequivocabili di presenza.
Luca Ottaviano
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