Inter
Dalla scuola friulana alla semifinale col botto: il volo di Calligaris con l’Inter
Parate decisive e cuore friulano: Alessandro Calligaris trascina l’Inter Primavera in finale: chi è il portiere cresciuto sulle orme di Zoff e Handanovic.

Alessandro Calligaris, cuore friulano e mani d’acciaio: l’Inter scopre il suo portiere del futuro
Ci sono serate che cambiano una carriera. Momenti in cui un ragazzo smette di essere solo una promessa per diventare, agli occhi di tutti, un calciatore vero. La semifinale tra Inter e Sassuolo del campionato Primavera è stata una di quelle notti, e Alessandro Calligaris ne è stato il protagonista assoluto.
Nato a Udine il 7 marzo 2005, Calligaris ha portato l’Inter in finale con due interventi che definire decisivi sarebbe riduttivo: prima, durante i 90 minuti regolamentari, ha respinto un rigore di Knezovic, tenendo l’Inter in parità nel momento più difficile della gara. Poi, nella lotteria finale dagli undici metri, ha sbarrato la porta al tiro di Parlato, firmando l’ultimo atto di una prestazione da incorniciare. Lucido, reattivo, concentrato. Il volto sereno dopo il fischio finale raccontava più di mille parole: sapeva di aver fatto qualcosa di importante, ma sapeva anche che il meglio deve ancora venire.

Calligaris (Inter)
I complimenti di Zanchetta
A fine gara, il tecnico nerazzurro Andrea Zanchetta non ha nascosto la sua soddisfazione: “Alessandro è cresciuto tantissimo durante l’anno, non solo tra i pali ma anche sotto il profilo caratteriale. Oggi ha fatto la differenza nei momenti che contano”. Parole che non arrivano a caso, ma che rispecchiano il percorso fatto dal giovane friulano durante la stagione, in cui ha conquistato sempre più fiducia nei propri mezzi e in quella difesa che oggi lo guarda come un riferimento sicuro.
Le radici friulane: una terra che produce portieri
Udine, la sua città, è molto più che un punto di partenza. È una terra di portieri, quasi una culla silenziosa di talenti nati tra i monti e le nebbie della pianura friulana. Da lì sono passati giganti come Dino Zoff, simbolo del calcio italiano e icona mondiale della sicurezza tra i pali. Ma anche più recentemente, la provincia friulana ha visto sbocciare altri numeri uno: Simone Scuffet, esploso giovanissimo con l’Udinese; Alex Meret, oggi portiere del Napoli e campione d’Italia nel 2023 e quest’anno; Guglielmo Vicario, ora al Tottenham dopo essere stato uno dei migliori estremi difensori della Serie A; e Ivan Provedel, titolare della Lazio e protagonista anche in Champions League.
E poi, c’è il filo che unisce Udine a Milano: Samir Handanovic, sloveno di nascita ma interista d’adozione, è diventato leggenda dopo essersi formato proprio nel capoluogo friulano. Un percorso che oggi Calligaris osserva con rispetto e ambizione, senza il peso dei paragoni, ma con la consapevolezza che la sua traiettoria ha qualcosa di familiare a queste storie.
Un futuro che profuma di Serie C (e oltre)
Il grande salto sembra alle porte. L’Inter valuta seriamente Calligaris per il progetto Under 23, che prenderà forma nella prossima stagione in Serie C. Ieri, in semifinale, il giovane friulano ha dimostrato di essere già pronto per affrontare il professionismo. Ha la testa, ha il carattere e – soprattutto – ha le mani. Quelle mani che ieri hanno respinto i sogni del Sassuolo e acceso quelli dell’Inter.
Ma è il suo sguardo che colpisce di più. Quello sguardo calmo e consapevole, che racconta la pazienza di chi è cresciuto senza bruciare le tappe, ma costruendo passo dopo passo il proprio posto nel mondo. Perché in porta non ci si improvvisa. E per diventare grandi, a volte, basta la forza del silenzio. Proprio come quello delle colline friulane.
Un simbolo della nuova Inter
Nel percorso di rinnovamento e valorizzazione dei giovani che l’Inter ha intrapreso con decisione, Calligaris può diventare uno dei volti simbolo. Non solo perché è forte, ma perché incarna un certo modo di essere, fatto di lavoro, serietà e attaccamento ai valori veri del calcio. Il futuro, oggi, non è più un’incognita. È un ragazzo friulano in maglia nerazzurra, che para rigori e sogna in grande. Con i piedi per terra e lo sguardo dritto in porta.
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