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Elimoghale, sulle orme di Kean: un Destiny a tinte bianconere… e non solo

Destiny Elimoghale sta tracciando la sua strada e all’età di 16 anni si mette sulle tracce di un altro predestinato ex Juventus…

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Destiny Elimoghale

Elimoghale, l’uomo del… Destiny per Juventus e Nazionale

“Shape your destiny”, tradotto: plasma il tuo destino. Ed è esattamente ciò che sta provando a fare Destiny Elimoghale, uno che il fato ce l’ha nel nome e non ha paura di sfidarlo. D’estate si era reso protagonista nell’Europeo U17, poi è arrivata la chiamata per il grande salto e l’opportunità con la Juventus Primavera. Insomma, il classe 2009 sta bruciando velocemente le tappe, divenendo fondamentale persino nel nuovo corso dell’Italia U18, con cui ha bagnato l’esordio con una folgorante doppietta.

Destiny, di nome e di fatto

Treccine colorate, atletismo e muscoli fuori scala rispetto ai pari età, e quell’indole da ragazzo per bene mai ostentata. Vi ricorda qualcuno?

Al di là dei facili e prematuri paragoni, effettivamente i tratti in comune con il percorso e il carattere di Moise Kean sembrano esserci. Entrambi molto prematuri nella propria scalata all’interno del settore giovanile, addirittura Elimoghale arriva soltanto qualche mese dopo in quanto ad esordio in Primavera. E con un impatto detonante come quello avuto in Under 17, era solo il decorso naturale delle cose: 12 presenze nella scorsa stagione, impreziosite da 8 gol 4 assist (media impressionante di 1 rete ogni 101 minuti disputati). Con un rendimento del genere, il debutto a 16 anni in Under 20 era solo pura formalità. Atterrato nel Primavera 1 il 16 agosto, ma anticipato da Kean soltanto per qualche mese (il classe 2000 aveva esordito con gol in Coppa Italia Primavera all’età di 15 anni e 11 mesi).

Continuiamo con le assonanze? Tutti e due prepotenti e decisivi nella parentesi in U17 (19 i timbri di Kean in 21 presenze), possono contare su capacità atletiche e fisiche che non dovrebbero appartenere a ragazzi di quell’età. Dribbling, strapotere nello strappo in campo aperto e nel primo passo, Elimoghale sposta però il suo raggio d’azione sulla fascia, in particolare partendo da sinistra. È il suo habitat naturale, una porzione di campo in grado di alimentare il suo modo di interpretare il calcio, fatto di acuti, impulsi e un dominio squisitamente dinamico.

Gli occhi della Nazionale su un talento senza precedenti

Ecco un altro filo ininterrotto che unisce Kean ed Elimoghale: come il suo predecessore, il classe 2009 è già determinante nel ridefinire i confini delle ambizioni dell’Italia. Con l’Under 17, ha scritto pagine indelebili con due graffi di un’importanza capitale durante le qualificazioni allo scorso Europeo. Due gol che ci hanno permesso di staccare il pass per la rassegna continentale: nella sfida con l’Ucraina, si alza dalla panchina e incide al 92′, mandando al tappeto gli avversari.

Si ripete nell’ultima chiamata per l’Albania, stendendo la Croazia con un altro di quei colpi che Oltreoceano definirebbero “buzzer beater”; sulla sirena, all’89′ di una partita che sembrava prendere ormai una direzione, Elimoghale col ghiaccio nelle vene tira la stoccata decisiva.

E con l’Under 18 ha sfoderato un esordio sulla stessa lunghezza d’onda: marchia a fuoco l’amichevole contro la Corea del Sud con una scintillante doppietta. Insomma, sta dando chiare dimostrazioni di quanto conosca alla perfezione il significato di “clutch”; l’essere sempre lì, presente quando conta per mettere la sua firma e cambiare il… Destiny della partita. Un nome che lo accompagna nella sua carriera, assieme ad un’altra parola che per lui ha un significato particolare.

Il sogno, concetto affascinante che può racchiudere tante cose al suo interno: è ambizione, è qualcosa che può dare un senso al proprio percorso personale. Per Elimoghale, è quasi un chiodo fisso: è la parola che accompagna ogni suo post Instagram, ogni suo pensiero legato al calcio.

 

 

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Abitudine che dimostra come per il sedicenne, quel pallone che rotola rappresenti il futuro, qualcosa da rincorrere con entusiasmo e rinnovata fiducia.

Luca Ottaviano

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