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Come sarebbe il Como con soli giocatori del vivaio? Ecco l’ipotetica squadra lariana

Come sarebbe il Como usando solo i giocatori cresciuti nel vivaio? Da Rispoli a Chinetti, l’ipotetica formazione fatta in casa.

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Il Como fatto in casa: la formazione con i prodotti del vivaio

Come sarebbe la Serie A se ogni squadra potesse schierare solo giocatori cresciuti nel proprio vivaio? Una domanda che negli anni ha acceso curiosità e qualche rimpianto. Perché dietro ogni club c’è un mondo sommerso fatto di talenti scoperti, coltivati, lanciati – o lasciati andare – che spesso continuano la loro carriera altrove, diventando protagonisti ai massimi livelli.

Noi di Mondoprimavera abbiamo deciso di trasformare questa domanda in un viaggio: una serie dedicata a tutte le squadre del massimo campionato, immaginando rose complete e formazioni titolari composte esclusivamente dai giocatori passati dal loro settore giovanile. Una sorta di universo parallelo in cui non contano i milioni spesi sul mercato, ma la qualità del lavoro svolto nel vivaio.

Per rendere l’esperimento credibile e coerente, abbiamo considerato solo i calciatori che hanno realmente fatto parte del percorso formativo del club per almeno una stagione completa nelle giovanili, arrivando fino alla categoria Primavera o comunque completando un ciclo significativo. Dalle stelle affermate agli outsider inattesi, da chi è rimasto a chi è diventato grande lontano da casa: tutti riconducibili a una radice comune.

Dopo aver dedicato la prima puntata al settore giovanile dell’Atalanta e aver analizzato il Bologna e il Cagliari, è la volta del Como, un’altra piazza molto importante che ha dimostrato spesso e volentieri di voler puntare sui giovani. Pronti a scoprire come sarebbe la squadra lombarda costruita soltanto con i figli della sua cantera? Iniziamo il nostro viaggio.

I portieri made in Como

Per il ruolo di titolare nel nostro undici di fantasia puntiamo sull’espertissimo Daniele Padelli (1985). Oggi in forza al Lecco, ha iniziato la sua lunga carriera transitando anche nel settore giovanile del Como. Due le (giovanissime) alternative: Filippo Cecchini (2006), in Serie C con la maglia dell’Alcione Milano e Matteo Piombino (2005), che milita tra i dilettanti nella Pro Palazzolo.

La difesa cresciuta in biancoblù

Andiamo avanti con la retroguardia, che decidiamo di schierare con una linea a tre. A destra puntiamo su Paolo Chierichetti (2003), formatosi nel vivaio lariano – e passato anche dall’Inter – e oggi tra le file dell’Alcione Milano. Al centro trova spazio un altro profilo che si sta facendo largo in Serie C come Diego Ronco (2004), in forza al Monopoli. Un nome più esperto completa la difesa: Alberto Tentardini (1996), terzino che adattiamo a centrale di sinistra. Nato e cresciuto a Como, oggi difende i colori del Gubbio.

Tra le alternative, complice il fallimento societario del 2017 e la conseguente completa rifondazione del settore giovanile, andiamo a pescare elementi che militano tra i dilettanti. Le nostre ricerche hanno portato ai nomi di Alessio Pozzoli (2004) della Casatese, Gabriele Soldi (2002) oggi all’Ardor Lazzate ma con alle spalle molte presenze in Serie D, Giuliano Caputo (1997) in forza all’Accademia Pavese e Devis Talarico (1997) del Castiglione.

Il centrocampo di scuola lariana

Proseguiamo con il reparto mediano del campo, dove troviamo alcuni nomi d’esperienza uniti a prospetti dall’importante potenziale futuro. Impostando un centrocampo con una linea a quattro, sulla destra ecco Pietro Fusi (1998), duttile elemento del Padova. Al suo fianco puntiamo su Stefano Bonaiti (1998) del Lecco, che schieriamo al fianco di uno dei “figli” più recenti del vivaio lariano come Fabio Rispoli (2006), oggi in prestito in Serie B al Catanzaro. A chiudere il quartetto spazio a Manuel Cicconi (1997), altro giocatore esperto che milita in cadetteria con la maglia della Carrarese.

Giovanissime le alternative: Christian Gatti (2004) della Virtus Verona e Giuseppe Mazzaglia (2006), di proprietà del Como ma in prestito al Piacenza, sono i due nomi che hanno già assaggiato il calcio dei grandi. In cabina di regia decidiamo invece di puntare su un giovanissimo che sta ancora completando il percorso nel vivaio come Andrea Le Borgne (2006), regista francese del Como Primavera. Chiude il quadro un altro “baby” come Filippo Galafassi (2006), formatosi nella cantera del Como e oggi nella rosa della Primavera dell’Atalanta.

L’attacco formato nel vivaio del Como

Come gli altri reparti, anche l’attacco mostra le conseguenze di un fallimento societario – quello del 2017 – che ha costretto il Como a ripartire da zero col proprio vivaio. La nostra ricerca ha portato a un terzetto di nomi, ancora giovani, che militano tutti in Serie C. L’ala destra del tridente è l’italo-albanese Aristidi Kolaj (1999), passato dai settori giovanili di Como e Sassuolo e oggi al Renate. Sull’altra corsia ecco Giorgio Citterio (2003), esterno destro della Pro Patria che adattiamo sulla fascia mancina. Completa il tridente Federico Chinetti (2005) del Trento, ma il cui cartellino appartiene ancora al Como.

Le alternative? Scendiamo tra i dilettanti, dove peschiamo Matteo Cortesi (1997) della Real Calepina. Ci spostiamo poi in Svizzera dove milita Roberto Scaramuzza (1997), attaccante del Chiasso. E infine torniamo nell’attuale vivaio del Como, dove diamo fiducia al talentuoso Cristian Mazzara (2007), esterno offensivo della Primavera lariana.

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