CesenaPrimavera 1
Cesena, una sorpresa nella tavola playoff: idee e continuità per sognare
Il Cesena vola nel Primavera 1: terza goleada di fila e primato lontano soltanto tre punti. Adesso, sognare è lecito…

Cesena, l’underdog per eccellenza del Primavera 1
Se dovesse essere un sogno, l’imperativo è soltanto uno: non svegliateli. Il Cesena sta sparigliando le carte nel Primavera 1, con una partenza a razzo inaspettata e piazzandosi a sandwich tra le pretendenti alla vittoria finale. Un cammino finora impressionante li ha portati lì, dove l’aria è più rarefatta. Adesso, il confine tra lo spiccare il volo e la caduta rovinosa è molto sottile.
Gli emiliani ora inseguono un sogno
Negli ultimi venti anni di storia, i bianconeri non si erano mai affacciati così in alto: il terzo posto attuale in classifica rappresenta il picco massimo di una squadra che ora sogna in grande. Campedelli ha preso per mano i cavallucci marini nel 23/24, portandoli alla promozione in Primavera 1; poi ha consolidato le fondamenta, centrando una salvezza comoda nel 24/25; siamo dunque arrivati all’ultimo gradino nel percorso di crescita, ovvero respirare l’atmosfera dei Playoff. Un risultato che sarebbe a suo modo epocale, che ribalterebbe le prospettive in un contesto non proprio abituato a stare in vetta. Eppure, la marcia innestata dal Cesena non è casuale: siamo davanti al miglior attacco del campionato con 17 reti segnate in 7 partite (media di circa 2,4 a match).
Una macchina da gol, il cui volto principale è di un ragazzo con l’istinto da killer: Frederik Tosku rappresenta al momento l’essenza di questo gruppo; glaciale sotto porta, accentratore e fine ultimo del gioco, ma anche rifinitore di primissimo livello. Nel suo bottino di 4 timbri e 3 assist in 5 presenze risiede almeno il 50% dei punti totali raccolti dal Cesena. Griffa l’esordio stagionale con gol e assist nel 3-3 contro l’Inter; si ripete pescando un doppio jolly nel 3-1 rifilato al Lecce, infine marchia a fuoco il 3-0 inferto a Torino e Napoli. Senza giri di parole, è il sicario più ricercato del Campionato, un incubo per le difese che al suo secondo anno in Primavera ha deciso di alzare decisamente i giri del proprio motore.
Una squadra completa in ogni reparto
In ogni funzione all’interno del rettangolo verde, il Cesena ha almeno un interprete fenomenale. Tra i pali c’è Niccolò Fontana, a quota 3 clean sheet in 5 presenze stagionali. Difesa presidiata da una coppia di centrali soggetta a rotazioni, ma al momento sono Ribello e Casadei i più solidi. Sulle corsie, da segnalare la partenza a razzo di Abbondanza: “nomen omen”, visto che dai suoi piedi partono gran parte degli spunti offensivi, e dato anche l’apporto offensivo da 2 gol e 1 assist. In mediana, le chiavi sono in mano a Filippo Bertaccini, infaticabile metronomo con tempi di inserimento e una generosa dose di killer instinct: stakanovista, non ha saltato neanche un minuto e ha trovato il tempo di marchiare a fuoco con 1 centro e 2 passaggi vincenti. D’avanti, assieme a Tosku c’è un’altra punta dal piede caldissimo: Galvagno contribuisce con 2 reti e 2 servizi ai compagni.
L’inquadratura a campo largo ci restituisce dunque l’immagine di una squadra con pochi difetti, che aspettare i momenti della partita ma sa anche portare il match sulle proprie corde. E al momento, prendendo in prestito una massima usata da Guardiola per descrivere l’Atalanta di Gasperini, affrontare il Cesena è più fastidioso di una seduta dal dentista. I bianconeri volano, in casa o a domicilio, e nelle ultime 3 uscite hanno infilato 3 vittorie consecutive, con un ruolino di marcia da 10 gol fatti e 1 solo subìto.
Lazio e Milan come banchi di prova
Siamo giunti alle porte del vero esame di maturità: al ritorno dalla sosta, si alza subito la temperatura con due scontri diretti che serviranno a ricalibrare gli entusiasmi e a misurarsi con le proprie ambizioni. Prima la Lazio tra le mura amiche, poi la trasferta contro il Milan: due club al momento sull’altalena, con risultati difficili da decifrare e un andamento stagionale che le rende a modo loro imprevedibili. Dalle parti di Cesena però, c’è la consapevolezza che qualora si uscisse indenni da questi due gran premi della montagna, si farebbe tutto molto più interessante.
Luca Ottaviano
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