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Come sarebbe il Bologna con soli giocatori del vivaio? Ecco l’ipotetica squadra rossoblù
Come sarebbe il Bologna usando solo i giocatori cresciuti nel vivaio? Da Ravaglia a Masina, l’ipotetica formazione fatta in casa.
Il Bologna fatto in casa: la formazione con i prodotti del vivaio
Come sarebbe la Serie A se ogni squadra potesse schierare solo giocatori cresciuti nel proprio vivaio? Una domanda che negli anni ha acceso curiosità e qualche rimpianto. Perché dietro ogni club c’è un mondo sommerso fatto di talenti scoperti, coltivati, lanciati – o lasciati andare – che spesso continuano la loro carriera altrove, diventando protagonisti ai massimi livelli.
Noi di Mondoprimavera abbiamo deciso di trasformare questa domanda in un viaggio: una serie dedicata a tutte le squadre del massimo campionato, immaginando rose complete e formazioni titolari composte esclusivamente dai giocatori passati dal loro settore giovanile. Una sorta di universo parallelo in cui non contano i milioni spesi sul mercato, ma la qualità del lavoro svolto nel vivaio.
Per rendere l’esperimento credibile e coerente, abbiamo considerato solo i calciatori che hanno realmente fatto parte del percorso formativo del club per almeno una stagione completa nelle giovanili, arrivando fino alla categoria Primavera o comunque completando un ciclo significativo. Dalle stelle affermate agli outsider inattesi, da chi è rimasto a chi è diventato grande lontano da casa: tutti riconducibili a una radice comune.
Dopo aver dedicato la prima puntata al settore giovanile dell’Atalanta, un vivaio “modello” per il calcio italiano, andiamo avanti in rigoroso ordine alfabetico: è la volta del Bologna, un’altra piazza molto importante che ha dimostrato spesso e volentieri di voler puntare sui giovani. Pronti a scoprire come sarebbe la squadra rossoblù costruita soltanto con i figli della sua cantera? Iniziamo il nostro viaggio.
I portieri made in Bologna
Iniziamo tra i pali, dove il ruolo di titolare di questo ipotetico undici formato dal vivaio emiliano andrebbe a Federico Ravaglia (1999), attualmente nella rosa del Bologna. Alle sue spalle ci sarebbe invece Mouhamadou Sarr (1997), estremo difensore senegalese con molte esperienze tra i professionisti tra Serie A, B e C. Oggi gioca in cadetteria, dove difende i pali dello Spezia. Un’altra buona alternativa è Nicola Bagnolini (2004), in prestito al Gubbio.
La difesa cresciuta a Casteldebole
Andiamo avanti con la difesa, che schieriamo con un’ipotetica linea a quattro. A presidiare la corsia di destra ci sarebbe Tommaso Cassandro (2000), oggi in Serie B al Catanzaro ma di proprietà del Como. Al centro della retroguardia puntiamo sull’esperienza del marocchino Adam Masina (1994), oggi al Torino ma con alle spalle anche alcune stagioni in Premier League, e su Alex Ferrari (1994), attualmente in Serie B con la maglia della Sampdoria. A completare il pacchetto spazio per Gianluca Frabotta (1999), che oggi presidia la corsia mancina del Cesena. Interessanti anche le alternative: Denis Portanova (2001), oggi alla Virtus Entella, e il giovane Wisdom Amey (2005), di proprietà del Bologna ma a farsi le ossa in C con la Pianese. Vengono dalla B anche le altre scelte per le corsie esterne: Hamza El Kaouakibi (1998) del Südtirol e Tommaso Corazza (2004), del Pescara ma il cui cartellino è ancora rossoblù. Un nome bonus? Ecco Juan Cruz (1992), terzino dell’Osasuna con un passato nel vivaio del Bologna.
Il centrocampo di scuola rossoblù
Proseguiamo con il centrocampo, un reparto senza nomi di altissimo spessore ma con elementi comunque decisamente interessanti. A dirigere la mediana la grande esperienza di Federico Casarini (1989), tanti anni in rossoblù ma anche in B e C con diversi club (oggi gioca nel Carpi, città dove è nato). Per affiancarlo scegliamo invece un promettente giovane come il polacco Kacper Urbanski (2004), recentemente tornato in patria dove veste la maglia del Legia Varsavia. Completa il terzetto dei centrocampisti il finlandese Niklas Pyyhtiä (2003), protagonista in B col Modena ma ancora di proprietà del Bologna. Come alternative puntiamo sull’esperienza di Dimitri Bisoli (1994), oggi al Cesena, e su Andri Fannar Baldursson (2002), finito in Turchia al Kasimpasa. Altri nomi interessanti tra i giocatori cresciuti nel settore giovanile emiliano sono Alessandro Pietrelli (2003) del Venezia – ma di proprietà Juventus – e Lorenzo Menegazzo (2005), quest’ultimo in Serie C al Ravenna in prestito proprio dal Bologna.
L’attacco formato a Bologna
Chiudiamo il nostro viaggio nella storia recente del vivaio rossoblù con il reparto offensivo. Nel terzetto titolare schieriamo il gambiano Musa Juwara (2001), i cui meriti sul percorso di crescita sono da suddividere col Chievo: oggi gioca nella massima serie polacca, nel Pogon Szczecin. Sulla corsia opposta la scelta ricade su Emiliano Pattarello (1999), protagonista di stagioni positive in Serie C con l’Arezzo. Al centro dell’attacco puntiamo invece su Antonio Raimondo (2004), uno che ha tutte le carte in regola per sognare davvero un futuro al centro del reparto offensivo rossoblù. Intanto sgomita e segna in Serie B, dove è in prestito al Frosinone. Tre le alternative: Simone Rabbi (2001) e Leonardo Stanzani (2000), entrambi in C rispettivamente con Cittadella e Carpi. E poi il bulgaro Kaloyan Krastev (1999), attualmente nella seconda serie del suo paese ma con alle spalle anche cinque presenze in Nazionale maggiore.
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