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Vacca si racconta: “Magnanelli fondamentale per me. Sogno l’esordio in prima squadra ma ora penso ai playoff”

Alessio Vacca, attaccante della Primavera della Juventus, si racconta a 360°. Gli inizi, la stagione in corso e le prospettive future.

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Alessio Vacca

Le parole di Vacca: dagli inizi fino al sogno dell’esordio all’Allianz Stadium

Nella stagione che lo ha consacrato come uno dei talenti più promettenti del vivaio juventino, Alessio Vacca ha messo la firma su un’annata da protagonista assoluto. Con 16 reti in campionato, l’attaccante classe 2005 è diventato il secondo miglior marcatore della Primavera negli ultimi vent’anni, alle spalle soltanto di Lanzafame. Ma, come racconta lui stesso nell’intervista concessa a Juventusnews24, tutto questo è stato possibile grazie a un lavoro di squadra e alla guida di un allenatore speciale: Francesco Magnanelli.

Gli inizi di carriera: dai pomeriggi in giardino all’approdo alla Juventus

Vacca ripercorre con emozione gli inizi della sua avventura nel calcio. Dal giardino di casa, dove giocava col padre e il fratello, al Novara, la prima esperienza in un club professionistico. Ma è alla Juventus che il sogno ha cominciato a prendere forma, con il passaggio nel 2019 e la vittoria della Wanda Football Cup a Madrid, dove fu anche eletto miglior giocatore del torneo. “È uno dei miei ricordi più belli. Passare dal Novara a sfidare squadre come l’Atletico Madrid è stato incredibile”, ricorda con emozione l’attaccante.

La crescita tra prestito al Monza e infortuni 

Dopo il passaggio nelle giovanili bianconere, Vacca ha affrontato un’importante parentesi in prestito al Monza, dove ha contribuito alla promozione della Primavera 2 in Primavera 1. Ma non tutto è stato in discesa. Lo scorso anno ha dovuto superare due gravi infortuni durante la stagione con Paolo Montero, che lo hanno tenuto lontano dai campi per diversi mesi. Senza dubbio il peggior periodo della carriera, come da lui candidamente ammesso: “È stato il momento più complicato. Ma non mi sono mai sentito solo: famiglia, compagni, staff, tutti mi sono stati vicini.”

Il presente: uomo squadra, leader silenzioso e goleador

Nel 2024/25, Vacca si è preso la Juve Primavera sulle spalle. Leader tecnico e carismatico, ha trascinato la squadra al quinto posto in campionato e alla qualificazione ai playoff. Nonostante i numeri da bomber, però, il classe 2005 non dimentica l’importanza del collettivo: “La maggior parte dei gol nasce dal lavoro del gruppo. Senza i miei compagni non sarei arrivato a questi risultati.” Vacca racchiude nello spirito di gruppo e nell’unità di intenti i segreti di questa annata.

E tra gli endorsement ad i suoi compagni non mancano le parole al miele per il proprio allenatore: Francesco Magnanelli, considerato il vero artefice della splendida stagione dei bianconeri. “È una persona che sa come prenderti, dentro e fuori dal campo. Anche nei momenti difficili mi è stato vicino. Ha costruito un gruppo vero e a me ha dato tanto.” Parole che raccontano non solo un attaccante in crescita, ma anche un giovane uomo che ha imparato a guardare oltre se stesso.

Obiettivo playoff e sogno Prima Squadra

Ora l’obiettivo è chiaro: affrontare al meglio la fase finale del campionato e continuare a crescere. Ed anche se il futuro prossimo si chiama Juventus Next Gen, progetto nel quale crede, Vacca preferisce restare concentrato sul presente, alla sfida con la Fiorentina, seppur non negando le proprie ambizioni: “Il sogno è l’esordio in Prima Squadra, magari all’Allianz Stadium. Ma adesso penso solo ai playoff”. Il giovane attaccante ha già avuto modo di allenarsi con i grandi, e osservare da vicino giocatori come Locatelli e gli attaccanti della prima squadra, che lo hanno lasciato impressionato.

Le fonti di ispirazioni e l’esempio di Yldiz

Tra le sue fonti di ispirazione ci sono Benzema, suo idolo da bambino, e l’attuale centravanti dello Sporting Lisbona, Viktor Gyökeres. Ma, con il numero 10 sulle spalle, Vacca guarda con ammirazione al percorso di Kenan Yildiz, suo coetaneo già protagonista in Prima Squadra. “Reggere la pressione della 10 alla Juve non è facile. Lui ce l’ha fatta, e si merita tutto. È un esempio”, afferma candidamente prima di congedarsi ringraziando famiglia e staff. E chissà se tra qualche stagione non li vedremo scambiarsi il pallone in campo.

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