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Venturino-Grandolfo, il legame di una giornata ‘Poetica’ nel tempio del Dall’Ara

Venturino e Grandolfo uniti dal destino al Dall’Ara: due esordi da titolari da sogno nella storia della Serie A.

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Lorenzo Venturino Genoa
Venturino (Genoa)

Doppietta e tripletta all’ultima giornata: Venturino e Grandolfo uniti dal destino al Dall’Ara. Due esordi da titolari da sogno nella storia della Serie A

Nel calcio, ci sono luoghi che sembrano custodire un’anima propria. Stadi che respirano con la storia, che conservano emozioni e segreti come pagine ingiallite di un diario. Il Dall’Ara di Bologna è uno di questi: tempio antico, sobrio eppure poetico. Dove a volte, proprio quando il sipario sta per calare, accade qualcosa che va oltre il semplice risultato. È lì che, nell’ultima giornata di Serie A, due giovani hanno scritto una pagina singolare e profonda, ‘Poetica’ per citare una canzone di Cesare Cremonini, uniti da un destino calcistico inaspettatamente simile: Venturino e Grandolfo.

Lorenzo Venturino Genoa

Lorenzo Venturino Genoa

Venturino e la doppietta del destino

Venturino, giocatore classe 2006 del Genoa, ha scelto l’ultima tappa per lasciare il segno. Due gol, i primi in Serie A, in un pomeriggio che profuma già d’estate, con le valigie quasi pronte e i bilanci della stagione ormai chiusi. Ma il calcio, lo si sa, ha un suo modo tutto particolare di sorprendere. In un Dall’Ara rilassato e già proiettato al futuro, Venturino ha trovato il tempo e lo spazio per accendersi. Una doppietta che non cambia la classifica, ma che cambia lui. Perché segnare due gol alla prima da titolare in A, e farlo in una partita simbolica come l’ultima, è come scrivere il proprio nome nell’album delle promesse mantenute.

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Grandolfo, l’exploit che il tempo non cancella

Ma il Dall’Ara sa essere generoso con chi sa coglierne la magia. Quattordici anni prima, in un altro finale di stagione ormai deciso, fu Francesco Grandolfo a sorprendere tutti. Il Bari era già retrocesso, Bologna salvo, ma quel 22 maggio 2011 si trasformò in una delle giornate più surreali della storia recente del campionato. Grandolfo, allora giovanissimo, mise a segno una tripletta clamorosa. Un exploit unico: fu il primo calciatore del Bari a segnare tre reti in trasferta in Serie A, contribuendo al 4-0 più ampio mai ottenuto dai biancorossi fuori casa nella massima serie. Un’apparizione luminosa e intensa, come una stella cometa nel cielo di fine stagione.

Grandolfo Bari

Grandolfo Bari

Paralleli inattesi e la bellezza dell’ultima volta

Ciò che accomuna Venturino e Grandolfo non è solo lo scenario, ma la cornice: l’ultima giornata, il contesto quasi sospeso tra bilanci e saluti, la leggerezza di chi non ha più nulla da perdere. Entrambi giovani, entrambi fuori dai riflettori per lunghi tratti della stagione, ed entrambi capaci di trasformare una partita apparentemente insignificante in un ricordo indelebile. Le loro storie si incrociano idealmente, due volti freschi che il Dall’Ara ha scelto di benedire con la grazia del gol.

Un tempio che custodisce attimi

Il Dall’Ara, con la sua architettura severa e la storia sulle spalle, continua così ad essere più di uno stadio. È uno scrigno di episodi, un teatro che a volte offre il suo palcoscenico a chi ha solo pochi minuti per esprimersi, ma lo fa con tutto il cuore. Come Grandolfo, come Venturino. Diversi per età, contesto e prospettive, ma uguali nel momento in cui il pallone gonfia la rete e tutto sembra, per un istante, perfetto. Perché nel calcio – e soprattutto nelle sue ultime giornate – la poesia si nasconde spesso dove meno te l’aspetti. E quando esplode, lascia sempre una traccia.

Il tabellino di Bari-Bologna (22 maggio 2011)

Marcatori: 28′, 47′, 54′ Grandolfo, 77′ Huseklep

Bologna (4-3-3): Viviano; Moras, Portanova, Cherubin, Morleo; Mudingayi, Ekdal, Della Rocca (12′ st Mutarelli); Siligardi (24′ st Gimenez), Di Vaio, Paponi (1′ st Meggiorini). A disp.: Lupatelli, Esposito, Rubin, Radovanovic. All.: Malesani.

Bari (4-3-1-2): Gillet, Raggi (37′ st Codrea), Rinaldi, Masiello A., Belmonte (40′ pt Galasso), Kopunek, Donati, Gazzi, Bentivoglio, Huseklepp, Grandolfo (26′ st Strambelli). A disp.: Padelli, Rossi, Rivas, Alvarez. All.: Mutti.

Arbitro: Cervellera di Taranto

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