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Ventura: “L’Under 23 è un passaggio fondamentale tra Primavera e prima squadra”

L’ex ct dell’Italia, Gian Piero Ventura, analizza a Sportitalia le differenze tra il campionato Primavera e la formazione delle Under 23.

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Gian Piero Ventura
Ventura

L’analisi di Ventura con le differenze tra Primavera e Under 23

Poco prima del calcio d’inizio della finale del Memorial Mamma e Papà Cairo, Gian Piero Ventura – ex allenatore del Torino e già Commissario Tecnico della Nazionale – ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sportitalia, toccando un tema che da anni gli sta particolarmente a cuore: la crescita e la valorizzazione dei giovani calciatori italiani.

Ventura, profondo conoscitore del calcio giovanile, ha espresso preoccupazione per l’assenza di un percorso realmente efficace tra il campionato Primavera e il calcio professionistico. Secondo il tecnico, l’attuale sistema rischia di vanificare il potenziale di molti talenti che, pur brillando nei tornei giovanili, faticano poi ad affermarsi in prima squadra.

Primavera: talento in vetrina, ma contesto troppo “soft”

Durante l’intervista, Ventura ha sottolineato la qualità tecnica emersa nel torneo giovanile, ribadendo però che il campionato Primavera, per quanto importante, non può rappresentare l’ultimo scalino prima del grande salto. “Ci sono qualità, ma poi ci si deve confrontare con delle realtà fisiche differenti”, ha dichiarato il tecnico.

In altre parole, il contesto del calcio giovanile resta troppo ovattato rispetto a ciò che accade tra i professionisti. Manca la pressione del risultato, l’intensità fisica, il ritmo gara e la maturità tattica che si respirano nei campionati senior. Tutti elementi che un giovane calciatore deve necessariamente affrontare per completare la propria formazione.

Le squadre Under 23: una transizione necessaria

Ventura ha poi speso parole di apprezzamento per la formula delle squadre Under 23, adottata da alcuni club italiani (come Juventus, Atalanta e Milan) e già ampiamente consolidata in altri Paesi europei. Queste realtà rappresentano, a suo avviso, un passaggio intermedio fondamentale tra la Primavera e la prima squadra. “Le realtà Under 23 hanno senso, incrementi il bagaglio sulla lotta e sul confronto fisico”, ha spiegato Ventura.

Questa struttura consente ai giovani di confrontarsi con avversari adulti, abituati a lottare per obiettivi concreti e spesso inseriti in contesti tatticamente più evoluti. Un ambiente che, seppur meno protetto rispetto alla Primavera, permette una crescita più rapida e reale.

Il rischio di perdere talenti lungo la strada

L’allarme lanciato da Ventura è chiaro: senza un percorso di crescita più solido e competitivo, molti giovani promettenti rischiano di smarrirsi prima di approdare stabilmente in prima squadra. Il salto diretto dalla Primavera alla Serie A o B è ancora troppo ampio per gran parte dei ragazzi, che spesso si ritrovano spaesati, prestati in prestiti poco produttivi o, peggio, fermi ai margini del professionismo. La soluzione, secondo il tecnico, passa attraverso investimenti strutturali e una visione più ampia del percorso formativo, in cui la categoria Under 23 diventi non un’eccezione, ma una tappa obbligata.

Un modello da riformare con coraggio

Le parole di Gian Piero Ventura invitano il movimento calcistico italiano a riflettere sul futuro delle nuove generazioni. Se da un lato non mancano i talenti, dall’altro è la mancanza di un percorso efficace a mettere a rischio il loro pieno sviluppo. La sfida, ora, è quella di costruire un modello più moderno e funzionale, capace di colmare quel vuoto tra il settore giovanile e il professionismo. Solo così il calcio italiano potrà tornare a valorizzare pienamente le sue risorse più fresche e promettenti.

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