Seguici su

Notizie

Italia, una new entry nella Top 11 dei più costosi: il “made in Italy” è ancora garanzia di qualità?

Pubblicato

il

Riccardo Calafiori

Top 11 Serie A, un nuovo arrivato tra i più costosi di sempre

In un periodo di crisi percepita nei confronti del calcio italiano, ad offrire una chiave di lettura diversa ci pensa la Top 11 degli azzurri più costosi di sempre. Una formazione che ci permette di inquadrare il problema da un’altra angolazione, essendo anche ricca di nomi abbastanza recenti e di una new entry pesantissima.

Top 11 dei più costosi: la porta e la difesa

Gianluigi Buffon (2001)

A difendere i pali di questa squadra immaginaria c’è colui che per molti è il più grande di sempre nel suo ruolo. Passaggio dal Parma alla Juventus che a suo modo ha segnato un’epoca, stabilendo un pre e un post. L’eredità di Buffon in bianconero e con la maglia della Nazionale è irripetibile, dando enorme credibilità a quel cartellino da circa 53 milioni che nel 2001 ha posto le basi per una dinastia destinata a cambiare la conformazione del nostro calcio.

Mattia Caldara (2018)

Il secondo botto altisonante in un’estate che ha visto Milan Juventus scambiarsi varie pedine. Più di Nesta, Cannavaro e tanti altri: nell’estate 2018, i rossoneri puntano sul centrale reduce da due exploit detonanti con la maglia dell’Atalanta, pagandolo 37 milioni. La scommessa però, non frutta: il classe 1994, tra continue noie fisiche e un ambientamento mai arrivato, conclude la sua parentesi al “diavolo” con la coda tra le gambe, solo 6 presenze in due anni e una girandola di prestiti che si innescherà di lì a poco.

Leonardo Bonucci (2018)

Inserito nella dinamica di mercato di cui sopra, il difensore fa il percorso inverso dopo un anno terribile al Milan: 42 milioni il prezzo del cartellino. Il ritorno a casa, produce altre cinque stagioni dove alterna momenti di altissimo livello (picco massimo che coincide con l’Europeo 2021) a periodi di flessione. La bacheca però verrà arricchita da altri 2 scudetti, 2 supercoppe italiane, 1 Coppa Italia e quella rassegna continentale dominata in coppia con Chiellini, formando la cerniera più invalicabile di tutta la competizione. Una masterclass difensiva e di leadership che ha restituito allo stesso Bonucci uno dei suoi highlights più importanti in carriera.

Riccardo Calafiori (2024)

Incontenibile, una forza della natura a Bologna; poi, il treno che tendenzialmente passa poche volte nella propria carriera. Calafiori arricchisce la tradizione degli italiani in Erasmus in Inghilterra, più precisamente a Londra. L’Arsenal lo paga circa 45 milioni, il classe 2002 si ambienta clamorosamente bene anche dirottato nuovamente sulla corsia di sinistra, disegnando un arcobaleno alla prima contro il City di Guardiola. Qualche infortunio di troppo lo limita, ma Arteta non ha mai nascosto la stima verso il talento ex Roma.

Top 11 dei più costosi: il centrocampo

Jorginho (2018)

In questo ipotetico 3-5-2, si compone quella mediana che per molti avrebbero dovuto riproporre anche in Nazionale. Nel suo periodo al Chelsea, che lo acquista per 57 milioni, l’ex Napoli vive almeno due stagioni di onnipotenza calcistica. Qualsiasi cosa tocchi, si tramuta in oro, riflettendo la caratura dei trofei conquistati: l’Europa League con Sarri, poi in un anno solare la Champions League, il Mondiale per Club, la Supercoppa Europea, l’Europeo con l’Italia da ministro e motore del centrocampo. Infine, il premio di miglior giocatore dell’anno Uefa e il terzo posto al Pallone d’Oro. Con lui è ancora più puntuale il celebre motto: “Italians do it better”.

Sandro Tonali (2023)

59 milioni di ottimi motivi per credere in lui. Il Newcastle lo ha atteso anche dopo l’esplosione del caso scommesse, lo ha rimesso al centro del progetto e adesso si gode finalmente il suo lavoro nella doppia fase, la transizione offensiva, le letture e il dinamismo di uno dei fiori all’occhiello dell’Italia calcistica. Conclusa la sua prima stagione a pieno regime in Premier League, l’ex Milan ha dato prova di non essere cambiato di una virgola: dominante sul piano fisico e atletico, completo anche su quello tecnico. Un esponente di lusso del “made in Italy” a livello internazionale.

Marco Verratti (2023)

Altro tassello (spoiler: non sarà l’ultimo) determinante nel meraviglioso Europeo 2021, il centrocampista abruzzese ha deciso di cambiare orizzonti nell’estate 2023. Per 45, l’Al Arabi lo strappa al Psg, garantendo ovviamente al giocatore un contratto faraonico (35 milioni a stagione). In Qatar però, le prospettive sono decisamente meno esaltanti sul piano sportivo: campionato meno stimolante e avversarie di caratura inferiore a quel del panorama europeo. Il giocatore però sembra aver trovato la sua dimensione e quest’estate, da svincolato, è rimasto in Qatar, trasferendosi all’Al Duhail.

Federico Chiesa (2020)

A proposito di Euro 2020. Variabile spartiacque nell’Europeo vinto dal gruppo di Mancini, l’esterno d’attacco si era trasferito alla Juventus dalla Fiorentina per 50 milioni nell’estate precedente. Altalena, nel rendimento e nelle sensazioni, durante il periodo con Allegri, che gli cambia il raggio d’azione avvicinandolo alla porta ma allontanandolo dagli spazi aperti che poteva aggredire partendo largo. In bianconero arrivano 3 trofei (2 Coppe Italia e 1 Supercoppa), ma anche un infortunio che diventa sliding door: il classe 1997 infatti non riuscirà a ritrovare quell’esplosività e quel primo passo bruciante che aveva prima del “crack” del suo ginocchio.

Federico Bernardeschi (2017)

40 milioni, una valigia piena di aspettative e un impatto sicuramente più tiepido del previsto. La parentesi bianconera di Bernardeschi porta con sé una strana sensazione di non aver ammirato l’intero potenziale di un giocatore che prometteva molto di più di quanto abbia offerto. Anch’esso a suo modo protagonista nella campagna europea del 2021 (glaciale dal dischetto nella serie decisiva contro l’Inghilterra), chiude il periodo alla Juventus con 182 presenze, 12 reti, 24 assist, qualche fiammata sporadica ma anche qualche rimpianto.

Top 11 dei più costosi: gli attaccanti

Mateo Retegui (2025)

Arriva qui la principale novità in questo ideale 11: annata da top class a Bergamo, poi le “primavere arabe” ad attrarlo. Il Capocannoniere della scorsa Serie A produce un’operazione da 68 milioni per l’Atalanta, con plusvalenza di circa 48 milioni. Il retrogusto amaro però deriva da una chiave di lettura: il riferimento offensivo della Nazionale infatti non si misurerà con il calcio europeo, bensì con quello arabo, totalmente agli antipodi per competitività, intensità e ritmi.

Christian Vieri (1999)

Icona di stile, anche grazie a quell’epocale passaggio dalla Lazio all’Inter per circa 46 milioni. “Bobo” ha ricambiato con ciò che sapeva fare meglio di tutti gli altri: gol, valanghe di gol. 123 timbri in 190 apparizioni in nerazzurro, medie spaventose di 1 rete ogni 117 minuti giocati. Un attaccante che ha lasciato un’impronta indelebile sul nostro calcio, settando uno standard anche per l’interpretazione del ruolo.

La Top 11 è un indicatore affidabile della salute del nostro calcio?

La risposta più semplice e banale sarebbe: “Dipende”. Alcuni aspetti indicano un interesse ancora vivo anche da parte degli altri campionati verso il “made in Italy”. Questi dati però non bastano per inquadrare un problema molto più ampio, che riguarda soprattutto il “nuovo made in Italy”: quello rappresentato dai gioielli che un domani dovranno trainarci a livello sistemico. Il valore di mercato e il costo dell’acquisto infatti rappresentano soltanto la punta dell’iceberg, e in alcune circostanze ci danno persino torto. Basti pensare all’Europeo U21 di quest’estate, in cui figuravamo come la terzultima rosa per valore complessivo con 174 milioni, (più di 200 in meno rispetto all’Inghilterra, 90 in meno rispetto alla Spagna, 170 in meno rispetto alla Francia ecc.). Insomma, c’è tanto lavoro da fare e le cifre servono solo ad arricchire l’analisi, non essendo da sole un segnale onesto della salute del nostro calcio.

Luca Ottaviano

 

Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *