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Storgato sui giovani: “In Italia crisi generazionale. La Primavera dovrebbe tornare Under 18”
L’ex tecnico delle giovanili analizza le difficoltà strutturali del movimento italiano: pochi percorsi di crescita, troppi stranieri nei vivai e scarsa esperienza precoce per i talenti locali. Le sue proposte per invertire la rotta.
Calcio italiano in difficoltà? Il pensiero dell’osservatore Storgato
Un passato da calciatore in Serie A, diversi trofei vinti con la Juventus e un percorso proseguito per tanti anni come allenatore. Da alcuni anni, invece, Massimo Storgato si dedica esclusivamente al ruolo dell’osservatore, in particolare per la Federazione in ottica Nazionali giovanili. Grande conoscitore dei vivai, nell’ambito di un’intervista a Tuttojuve.com Storgato ha detto la sua sul momento difficile del calcio italiano, che sembra far fatica a sfornare giocatori di alto livello per la maglia azzurra. Di seguito i passaggi più interessanti della sua intervista.
Le parole di Storgato
Sul calcio italiano: “Si può parlare di una crisi generazionale. I giovani giocano meno per strada, non vengono seguiti in percorsi di crescita coerenti e spesso si predilige il risultato immediato. Ai tecnici professionisti, anche se abilitati, talvolta mancano conoscenze approfondite. Tutto ciò influisce sullo sviluppo dei giovani calciatori, ragazzi non sempre hanno la possibilità di fare esperienza graduale”.
Sulle possibili soluzioni: “Sarebbe utile abbassare l’età dei campionati giovanili, garantire percorsi di crescita strutturati e permettere ai ragazzi di acquisire esperienza in contesti competitivi adeguati. Le società spesso privilegiano l’acquisizione di giocatori stranieri, riducendo le opportunità per i talenti locali”.
Sui campionati giovanili: “È importante completare la formazione dei ragazzi entro i 18 anni, con esperienze pratiche adeguate. Campionati over 19 o 20 rallentano il processo di crescita. L’esperienza precoce in prima squadra, come avviene in altri paesi, è fondamentale per sviluppare il talento. Per me le Primavere dovrebbero essere delle Under 18. Credo serva, in un certo senso, tornare indietro per andare avanti. Bisognerebbe riportare determinate situazioni e valori che c’erano una volta per migliorare il percorso dei giovani calciatori”.
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