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Pafundi, un sogno azzurro iniziato su un pullman: “La Nazionale? Tutto è cominciato con un messaggio”
Il percorso di Simone Pafundi: dagli inizi a Monfalcone all’esordio in Nazionale, fino alla convocazione per l’Europeo Under 21 in Slovacchia.

Ci sono istanti che cambiano tutto. Per Simone Pafundi, uno di quei momenti è arrivato all’improvviso, durante un viaggio in pullman verso Napoli. Era il 12 novembre 2022, l’Udinese si preparava alla sfida di campionato contro il Napoli. Il giovane talento friulano aveva la testa solo alla partita, quando il telefono ha iniziato a vibrare. Un messaggio da Bernardo Corradi, allora commissario tecnico dell’Under 17: “Simo’, mi devi dire qualcosa?”
Una risposta ingenua, quasi innocente: “No, Mister.”
Poi il messaggio che ha stravolto tutto: “Mi hanno detto che Mancini ti ha convocato.”
E così, tra incredulità e stupore, iniziava la favola di Simone Pafundi con la Nazionale maggiore.
Gli inizi tra Monfalcone e Udine
Classe 2006, originario di Monfalcone, Pafundi ha sempre respirato calcio. Con il fratello Andrea, di due anni più grande, ha mosso i primi passi in campo, prima ancora che gli venisse concessa l’autorizzazione a giocare dai genitori – ma solo se presenti. Il talento era chiaro fin da subito: puro, istintivo, cristallino. A soli otto anni arriva la chiamata dell’Udinese, che lo accoglie nel proprio vivaio. Da quel momento, Simone non si è più fermato.
L’esordio con la Nazionale maggiore
Tornando a quel novembre del 2022, a distanza di pochi giorni da quel messaggio, Simone è a Tirana per un’amichevole internazionale contro l’Albania. Scalda i muscoli per tutto il secondo tempo, poi, allo scadere, il debutto. Al posto di Marco Verratti. “All’inizio ero molto teso, ma appena entrato ho pensato solo a divertirmi. L’ansia è sparita subito”, ricorda oggi, ai microfoni di Vivoazzurro TV. Albania-Italia 1-3, 16 novembre 2022: è il giorno in cui Pafundi diventa il primo classe 2006 a esordire con la Nazionale maggiore.
Le esperienze con le giovanili azzurre
Il cammino azzurro di Pafundi non si è interrotto. Anzi, è proseguito con nuove tappe: prima il Mondiale U20, poi l’Europeo U19. Due tornei senza trofei, ma ricchi di insegnamenti.
“Non abbiamo vinto, ma quelle esperienze mi hanno formato”, racconta. Del Mondiale, disputato in Argentina nel 2023, ricorda soprattutto il gruppo: “È stato fantastico. La finale contro l’Uruguay (persa 1-0) ci ha lasciato l’amaro in bocca, ma abbiamo fatto un percorso incredibile.”
Diversa l’Europeo in Irlanda del Nord, terminato con l’eliminazione in semifinale per mano della Spagna: “Una batosta. Non meritavamo di uscire così.”
Verso l’Europeo Under 21
Ora la testa è rivolta al presente, che parla di Under 21 e di un altro Europeo, in programma dall’11 al 28 giugno in Slovacchia. Pafundi è pronto, vuole esserci, e lo farà con molti dei compagni che avevano condiviso il percorso al Mondiale. Con uno spirito diverso, però: “Siamo una squadra forte. Lo sappiamo e lo dimostreremo.”
Il sogno di tornare in Nazionale
Il sogno, quello più grande, resta tornare in Nazionale maggiore. Un obiettivo ambizioso, ma non irraggiungibile per un ragazzo che sembra avere un rapporto speciale con i propri desideri.
“Voglio tornare. È il mio obiettivo.” E chissà che un altro messaggio, su un pullman o altrove, non gli apra di nuovo le porte del sogno. Come quel pomeriggio a Napoli, quando tutto è cominciato.
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