Fiorentina
Fiorentina, rinnovo Comuzzo: una conseguenza della continuità
Il giovane difensore Pietro Comuzzo rinnova con la Fiorentina fino al 2029. Un talento cresciuto nel vivaio e ora pilastro del futuro viola.

Pietro Comuzzo rinnova con la Fiorentina: un segnale di continuità e identità
Quando un giovane rinnova con il club che lo ha cresciuto, la notizia è più di un semplice annuncio contrattuale. È la conferma di un’identità, di una fiducia reciproca, di una promessa che continua. La Fiorentina ha ufficializzato il prolungamento del contratto di Pietro Comuzzo, difensore classe 2005, fino al 2029, con opzione per il 2030. Un segnale forte per un ragazzo che ha già vissuto tanto, pur avendo appena vent’anni da compiere.
Nato a Udine, cresciuto nei settore giovanili della zona prima di arrivare alla Fiorentina, Comuzzo rappresenta tutto ciò che una società spera di coltivare: talento, testa e cuore. Ha esordito in Serie A nell’ottobre 2023 contro il Napoli, a 18 anni, e da quel momento non si è più fermato: 48 presenze tra campionato, Coppa Italia e Conference League. Numeri da veterano, scritti con l’entusiasmo e la fame di chi ha tutto da dimostrare.

Pietro Comuzzo
Un ragazzo di paese, con valori antichi
Il calcio, però, non è solo numeri. È soprattutto storie. Quella di Pietro Comuzzo parte da lontano, da un piccolo paese friulano, Tricesimo, dove la passione per il pallone è fatta di campi polverosi, genitori che aspettano in macchina sotto la pioggia e presidenti di società dilettantistiche che ricordano ogni dettaglio con affetto. Antonio Sorrentino, presidente del Tricesimo Calcio, lo ha raccontato così ai nostri microfoni qualche mese fa: “Nel gruppo, anche se da piccolissimo, non ha mai dimostrato superiorità verso gli altri. La sua forza è stata anche la famiglia per bene, i suoi genitori sono sempre stati con i piedi per terra e non si sono mai montati la testa”.
Non è solo retorica: è la radice vera del percorso di Pietro. A Tricesimo lo ricordano come un bambino educato, rispettoso, umile. Un padre allenatore nel settore giovanile e una madre sempre presente: erano ovunque, ogni domenica, ogni allenamento. “Il padre dava una mano nel nostro settore”, ha aggiunto Sorrentino, “insieme alla mamma erano sempre presenti a tutte le partite, anche agli allenamenti da esterni”. In un calcio che a volte consuma e dimentica in fretta, questa è una storia che parla di costruzione. Mattone dopo mattone.
L’occasione con i grandi: fiducia e risposte
Nel calcio professionistico, però, la strada per l’affermazione non è mai scontata. E anche se vieni dal vivaio, anche se hai talento, anche se hai già esordito in A, serve qualcuno che creda in te. La svolta per Comuzzo è arrivata nella stagione 2024/2025 con l’arrivo in panchina di Raffaele Palladino. Il tecnico ex Monza ha saputo guardare oltre l’anagrafe, puntando su di lui con decisione.
Il giovane difensore ha risposto con prestazioni solide, personalità crescente e una capacità di adattamento fuori dal comune. In molti lo consideravano un talento da far maturare lentamente. Palladino, invece, lo ha gettato nella mischia. E Pietro ha risposto da veterano. In silenzio, senza clamore, con la naturalezza di chi è cresciuto in un ambiente sano.

Comuzzo Italia (Credit foto: M.C.)
Comuzzo, il rinnovo come scelta di vita
Restare a Firenze non era scontato. Le voci di mercato si erano già fatte sentire. Ma Comuzzo ha scelto la strada della continuità, della riconoscenza, del senso di appartenenza. Un ragazzo cresciuto nel vivaio che decide di restare, quando avrebbe potuto guardarsi attorno, è una rarità. Ed è per questo che il rinnovo ha un valore profondo, quasi romantico.
In un momento in cui la Fiorentina sta ridisegnando la sua identità con un allenatore giovane e ambizioso, Comuzzo rappresenta perfettamente la direzione intrapresa. Gioventù, qualità, attaccamento alla maglia. Non è solo un difensore affidabile: è un progetto di uomo e calciatore su cui costruire. Il rinnovo fino al 2029 (con opzione per il 2030) è una dichiarazione d’intenti anche per il resto dello spogliatoio e per tutto il movimento calcistico italiano. Se sei forte, serio, e lavori con dedizione, il tempo ti premia. Anche se sei giovane.
Un futuro da scrivere
C’è ancora tanto da fare, tante partite da giocare, tanti errori da commettere e imparare. Ma Pietro Comuzzo ha tutto per diventare un simbolo della nuova Fiorentina. Lo ha dimostrato con la testa prima ancora che con i piedi. E se un giorno, magari sotto la Fiesole, solleverà un trofeo con la fascia al braccio, a Tricesimo si emozioneranno tutti. Perché quel successo, in fondo, sarà anche il loro.
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