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Pergolettese, Aidoo ritrova l’Inter: “I ragazzi dell’U23 sono fratelli per me”

Il terzino classe 2005 Mike Aidoo affronta l’Inter U23 da avversario. Racconta debutto a San Siro e il nuovo percorso con la Pergolettese.

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Aidoo Inter Primavera

Quasi un anno fa, Mike Aidoo fece il suo esordio a San Siro con la maglia dell’Inter, davanti a oltre settantamila spettatori. Un momento memorabile per il terzino classe 2005, che ora si prepara a ritrovare i colori nerazzurri… ma da avversario. Questo weekend, infatti, la Pergolettese affronterà l’Inter U23 e Aidoo sarà chiamato a giocare contro ex compagni con cui ha condiviso quattro anni di esperienze e ricordi indelebili. “I ragazzi dell’Inter U23 sono come fratelli per me”, racconta il giovane a LaCasaDiC.com.

“Abbiamo vissuto insieme giornate a scuola, allenamenti pomeridiani e serate in convitto. Poi ci sono stati gli scherzi nello spogliatoio, le sconfitte e, naturalmente, le vittorie, come lo Scudetto Primavera dello scorso anno. È un gruppo a cui resterò sempre legato”, aggiunge Aidoo, sottolineando l’importanza dei legami costruiti durante quegli anni.

Lasciare l’Inter per crescere

Aidoo ha lasciato l’Inter in estate, scegliendo la Pergolettese come tappa fondamentale per il suo percorso di crescita. “Ho deciso di venire qui per giocare con continuità e migliorare sia fisicamente sia tatticamente. Lo scorso anno in Primavera ho segnato un gol e servito cinque assist, ora voglio fare ancora meglio”, spiega.

Il giovane terzino, noto per il suo carattere solare e umile, scherza sul confronto con i vecchi compagni: “Prima di domenica scriverò loro per cercare qualche indizio sulla formazione, ma se non riuscirò a farlo, non importa: li conosco tutti a memoria. È una squadra di grande talento. Mi aspetto una partita intensa perché Vecchi in ritiro ci ha lavorato molto sull’aggressività. Ritrovarli sarà speciale, ma adesso siamo avversari e il mio obiettivo è aiutare la Pergolettese a vincere”.

Una nuova storia da scrivere a Crema

Con la maglia gialloblù, Aidoo ha già collezionato quattro presenze da titolare. In estate è stato chiamato a sostituire Tonoli, partito per Modena, sulla fascia destra. “È un’eredità pesante, so che ha fatto benissimo, ma qui voglio scrivere la mia storia. Questo gruppo mi sta aiutando: ho legato molto con i giovani, come Dore e Pessolani, e ritrovato Antolini, con cui giocavo da ragazzino al Chievo. Mi ha colpito anche la qualità di Careccia. E poi ci sono Lambrughi e Arini, due veterani che ci guidano e ci tengono sempre in riga: basta guardarli giocare pochi minuti per capire che sono giocatori di un livello superiore”.

L’inizio di stagione della Pergolettese è stato più che incoraggiante: nove punti in quattro gare, con vittorie contro Cittadella, Lumezzane e Ospitaletto. “Siamo contenti, ma non appagati. Basta poco per perdere punti e dobbiamo tenere i piedi per terra. Il nostro obiettivo principale resta la salvezza”, conclude Aidoo.

Il supporto di Denzel Dumfries

A Crema, Aidoo ha trovato le condizioni ideali per crescere, con continuità e sostegno anche da parte di grandi modelli. Tra questi c’è Denzel Dumfries, compagno nello stesso ruolo e fonte di preziosi consigli. “Lo scorso anno sono stato convocato molte volte in prima squadra. Denzel mi ha preso sotto la sua ala, dandomi suggerimenti su posizionamento, fisico e giocate. Prima di firmare per la Pergolettese, ci ho parlato e mi ha detto: ‘Mike, l’importante è giocare e trovare fiducia’. Ho ascoltato il suo consiglio e sta funzionando bene”.

Il ricordo del debutto a San Siro

Il primo match con la prima squadra dell’Inter rimarrà per sempre impresso nella memoria di Aidoo. L’esordio è arrivato in Coppa Italia contro l’Udinese. “Negli ultimi minuti Inzaghi mi chiama: ‘Entri’. Ero abbastanza tranquillo, stavamo gestendo un 2-0 e pensavo solo a fare le cose semplici: stop, passaggi, recuperi e contrasti puliti. Ma la mente correva a mille: le trasferte con i miei genitori, i giorni al Mozzecane e al Chievo, l’arrivo all’Inter e le notti in convitto. E poi ero lì, in campo con una squadra di fenomeni: ho realizzato un sogno”.

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