Milan
Torriani una delle poche note positive: è giusto giocarsi le sue chance al Milan o meglio farsi le ossa altrove?
Lorenzo Torriani si prende la scena in un Milan abbastanza sbiadito alla sua prima uscita del pre stagione: il futuro del classe 2005…

Milan, Torriani l’unico acuto in un primo test piatto
E’ stato un test complicato quello del Milan contro l’Arsenal, nel quale Allegri ha potuto toccare con mano l’evidente difetto di condizione della squadra e i limiti di alcuni ruoli ancora da rinforzare. Nel mare di note stonate però, c’è l’acuto di Lorenzo Torriani: portiere classe 2005, è entrato con leadership e presenza nel corso del secondo tempo, prendendosi le copertine per qualche riflesso degno di nota. Sono lampi nel buio o siamo di fronte ad un profilo che meriterebbe minutaggio e considerazione differenti?
Altro che prima volta
Si ripresenta, per i più acuti osservatori, quella strana sensazione di “dejà vu”. Quel retrogusto dolce-amaro che accompagna di solito un’esperienza che ci fa riavvolgere il nastro. E in effetti, Lorenzo Torriani non è un nome nuovo, o un’intuizione di Allegri che lo ha pescato a ridosso del 60′ dalla sua panchina.
Lo stesso Fonseca, in una “pre-season” a posteriori ingannevole in cui il Milan aveva centrato tre vittorie contro City, Real Madrid e Barcellona, aveva affidato le chiavi della porta rossonera al talento di Vimodrone. Risultato? Una masterclass dietro l’altra, per posizionamento tra i pali, riflessi e parate decisive: determinante sotto gli occhi di Guardiola, straordinario nei calci di rigore contro i “blaugrana”, nei quali ipnotizza Faye e Junyent confezionando il successo.
Visualizza questo post su Instagram
La sua estate da protagonista però non coincide con un inverno altrettanto in crescita: arriva anche l’esordio in Champions League, ma le presenze totali sono soltanto 8, di cui sei in Serie C e una in Coppa Italia (oltre alla singola apparizione internazionale). Un bilancio che parla di 624 minuti in campo, bottino molto magro viste le premesse. Anche lui soffre quindi la gestione quasi schizofrenica dei baby rossoneri, costretti ad una continua staffetta tra prima squadra e Under 23 che ne devitalizza il percorso di crescita.
I riflessi mostrati oggi nel finale di partita, due dei quali mostruosi per tenere il Milan a contatto, non sono dunque un caso isolato ma degli impulsi precisi di presenza e talento. Segnali che non andrebbero trascurati.
Torriani, cosa dice il futuro: tra gavetta da terzo portiere ed esperienza altrove
Se da una parte il contratto esteso fino al 2030 potrebbe sembrare una garanzia di continuità, l’altra faccia della medaglia parla comunque di un futuro al momento indecifrabile per il classe 2005. Gli spiragli nelle gerarchie della prima squadra sono minimi, visto anche l’innesto di Terracciano che si aggiunge a Maignan.
Più probabile dunque una chance dalla Serie B, dove potrebbe arrivare un minutaggio più consistente e maggiore pazienza nell’accompagnare il talento rossonero nella sua crescita. Al momento però, nessuna pista è aperta e le prossime chance nella tournée asiatica potrebbero riaccendere l’interesse di qualche club, oltre a dare forse allo stesso Torriani le ultime fiche da giocarsi per la permanenza.
Luca Ottaviano
Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook