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Italia, da Pisilli ad Ahanor: perché serve un ricambio generazionale per il futuro azzurro

La Nazionale di Gattuso regolata nuovamente dalla Norvegia: si punta ai Playoff Mondiali, ma con una grande convinzione…

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Gattuso Italia

Italia, perché la rinascita della Nazionale maggiore passa dai giovani

È stata una settimana surreale, quella dell’ultima sosta per le Nazionali prima dei playoff Mondiali che vedranno coinvolti anche gli azzurri di Gennaro Gattuso. L’ennesima lezione di calcio di una Norvegia soltanto a mezzo servizio, che ha allacciato gli scarpini nell’intervallo per poi cambiare pelle nella ripresa e infliggerci un 1-4, clamoroso perché ci restituisce le dimensioni del divario tecnico tra l’Italia e i ragazzi di Solbakken.

E al di là di ogni sterile tentativo di ridimensionare una crisi sistemica, che avvolge il nostro calcio e devitalizza il talento, si deve ora cercare una rapida via di uscita. Con la consapevolezza che serve un cambio di passo nell’inserimento dei giovani all’interno dell’equazione.

La deadline è spaventosamente vicina, ma serve qualcosa di diverso…

L’ennesima chiamata all’azione, che stavolta si spera non cada nel vuoto. L’Italia, in particolar modo in vista del prossimo 26 marzo, ha urgente bisogno di un ricambio nei propri interpreti, per ritrovare freschezza ed entusiasmo laddove regna soltanto caos e sfiducia. Uno, come le strade al momento percorribili per rialzarsi; uno, come gli under 21 presenti nell’ultimo giro di convocazioni di Gattuso.

Il solo Pio Esposito infatti, come esponente di un’ampia rosa di talenti che rimangono quasi sempre ai margini, non ottenendo mai le chance giuste per emergere. Fa spavento e ci deve spingere a dei profondi ragionamenti: l’attaccante classe 2005 dell’Inter è l’unico, nell’ultima versione della Nazionale Maggiore, a non aver ancora superato i 21 anni di età. Questo ci riporta all’assunto di partenza: bisognerebbe abbandonare l’ossessiva ricerca di alibi che ha accompagnato la discussione calcistica degli ultimi giorni, per arrivare invece ad un cambio di paradigma.

Da Udogie ad Ahanor: vento di cambiamento per spazzare via i dubbi?

La difesa e gli esterni

L’alternativa, in termini squisitamente tecnici, ci sarebbe: puntare sui giovani. Perché la narrazione stanca e superficiale della mancanza di talento, è alimentata anche e soprattutto dall’atteggiamento di chiusura nei confronti di molti ragazzi che stanno crescendo tanto. Stupisce in primis la mancata convocazione di Destiny Udogie, sparito inspiegabilmente dai radar di Gattuso che lo ha convocato soltanto ad ottobre, lasciandolo invece fuori nei due match di settembre e in quelli di novembre.

Sulle corsie, scalpitano anche: Marco Palestra, terzino classe 2005 che francamente sembra un gigante tra le formiche in U21; Honest Ahanor, 2008 che col nuovo vestito tattico da terzo centrale offre anche opzioni tattiche aggiuntive. In più, si potrebbero rispettare i segnali di crescita di Lorenzo Bernasconi, classe 2003 che con l’Atalanta si è preso la fascia sinistra.

Al centro della difesa, si potrebbe abbandonare l’idea di Di Lorenzo come “braccetto” di destra per favorire l’ascesa di Pietro Comuzzo, 2005 convocato in passato anche da Spalletti. A sinistra ci sarebbe anche Niccolò Fortini, esterno di spinta classe 2006 reduce da un ottimo periodo di forma in una Fiorentina in debito d’ossigeno.

Dal centrocampo in su, il rebus è più complicato…

A centrocampo, potrebbe invece arrivare la chance per Niccolò Pisilli: con l’Under 21 è leader tecnico e trova delle giocate da togliere il fiato, come il gol contro la Polonia nello scivolone di Stettino. Eppure, a Roma è scivolato indietro nelle gerarchie di Gasperini, alimentando un pericoloso doppio: per lui quindi sarà fondamentale questa parte centrale della stagione. In avanti, i nomi di Willie Gnonto Luca Koleosho potrebbero acquistare credibilità per dare imprevedibilità e dinamismo.

Utopico invece pensare ad una nuova convocazione di Simone Pafundi, o ad una “prima volta” per Samuele Inacio, dominatore incontrastato del Mondiale U17 con 4 gol 2 assist. Tante idee e una sola certezza: si deve trovare una nuova combinazione, possibilmente entro il 26 marzo. Una data che assomiglia ad una sliding door, nella quale si deciderà gran parte del futuro del nostro movimento.

Luca Ottaviano

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