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Inter sui Carboni ardenti: la forza dei giovani e il cuore oltre la fatica

L’Inter vince in rimonta sull’Urawa grazie a Carboni e Lautaro. Chivu rilancia i giovani e trova la reazione in un momento difficile.

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Valentin Carboni
Valentin Carboni

L’Inter vince in rimonta sull’Urawa grazie a Carboni e Lautaro. Chivu rilancia i giovani e trova la reazione in un momento difficile

La vittoria in rimonta dell’Inter contro l’Urawa Red Diamonds, nella seconda gara del girone del Mondiale per Club, ha restituito alla squadra nerazzurra ossigeno e morale. Un successo per nulla scontato, maturato con fatica, determinazione e con l’energia dei giovani, che hanno acceso una luce in una fase complicata della stagione. Il 2-1 finale, firmato da Lautaro Martinez e da Valentin Carboni, vale tre punti pesanti e la possibilità concreta di staccare il pass per la fase successiva.

Valentin Carboni

Valentin Carboni (Inter)

Il peso di una stagione logorante

L’Inter è arrivata a questo appuntamento mondiale con il serbatoio della condizione quasi vuoto. La lunga cavalcata fino alla finale di Champions persa con il Psg, l’addio di Simone Inzaghi, gli infortuni e il fisiologico calo mentale e fisico hanno reso questo giugno nerazzurro pieno di insidie.

Cristian Chivu, è arrivato dopo l’addio dell’ex tecnico, ha dovuto fare i conti con una squadra a corto di energie e senza riferimenti stabili. Contro i giapponesi dell’Urawa, schierati in blocco basso e ordinati tatticamente, l’Inter ha faticato a trovare spazi e soluzioni nella prima frazione.

La scossa di Chivu

Il vantaggio dell’Urawa, firmato da Watanabe a inizio primo tempo, ha gelato l’Inter e mostrato tutte le crepe di una squadra appesantita. Poche idee, poca lucidità, poca intensità: i nerazzurri sembravano in balia di un avversario modesto ma compatto. Un segnale allarmante, figlio più della stanchezza e dell’assenza di riferimenti che di reali limiti tecnici. La reazione, però, è arrivata nella ripresa.

Cristian Chivu ha pescato dal mazzo le carte giuste nel secondo tempo. Oltre al ritrovato Lautaro Martinez, autore del gol del pari con un sinistro velenoso, a cambiare la partita sono stati i giovani. L’allenatore ha dato fiducia a Pio Esposito – entrato con personalità e determinazione – e soprattutto a Valentin Carboni, al rientro dopo il lungo infortunio al legamento crociato. Il classe 2005 ha trovato il gol decisivo nel finale con un tap-in da attaccante vero, premiando il coraggio del tecnico e la scelta di puntare sulla freschezza.

Inter, Carboni-Esposito: la linfa dei giovani per sopperire alla fatica

Il dato più confortante per l’Inter non è solo il risultato, ma la risposta caratteriale dei più giovani. Kristjan Asllani ha disputato una gara ordinata in regia, provando a rompere la monotonia del palleggio statico. Pio Esposito ha avuto due buone occasioni per segnare, mostrando fame e coraggio. Carboni, match-winner, ha messo in campo una personalità fuori dal comune per un ragazzo appena rientrato da un grave infortunio. La “garra” chiesta da Chivu, in assenza di energie, è arrivata proprio dai nuovi volti del gruppo.

Prudenza nei giudizi, ma segnali incoraggianti

Sarebbe sbagliato, ora, trarre giudizi affrettati. Due partite in un contesto anomalo come il Mondiale per Club non possono diventare cartina di tornasole per il futuro. La squadra è in evidente transizione: manca un’identità tattica definita, il carico emotivo della stagione appena conclusa pesa ancora e il cambio di guida tecnica richiede tempo per assestarsi. Tuttavia, certi segnali – come il carattere mostrato, la fame dei giovani e la capacità di reagire – sono il patrimonio da cui ripartire.

Ora l’Inter si prepara alla decisiva sfida contro il River Plate, con la consapevolezza che la strada per la gloria è tutta in salita. Ma c’è qualcosa di nuovo all’orizzonte: non solo i gol di Lautaro o l’esperienza di Barella, ma la luce dei giovani, pronti a diventare protagonisti. E in un momento di ricostruzione, questa è forse la notizia più importante.

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