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Le Iene lancia la bomba: “Per giocare da professionisti basta pagare”. I nomi coinvolti nell’inchiesta
Salvatore Bagni coinvolto nell’inchiesta de Le Iene: “Vuoi giocare in Serie C? Paga 30.000 euro”. Soldi, favori e promesse nel calcio giovanile.

Salvatore Bagni e l’inchiesta de Le Iene: “Vuoi giocare in C? Paga 30.000 euro e ti trovo squadra”
Una testimonianza scioccante sul dietro le quinte del calcio professionistico italiano è stata svelata da Le Iene, nel servizio a cura di Luca Sgarbi e Claudio Bongiovanni, andato in onda su Italia 1. Al centro dell’inchiesta c’è Salvatore Bagni, ex centrocampista di Napoli e Inter, oggi attivo nel mondo dello scouting.
Il giornalista si finge fratello di un giovane calciatore e si affida a un talent scout che opera nei campi di provincia. Da lì, l’incontro con Bagni, che si presenta come punto di riferimento per “sistemare” i ragazzi nei settori professionistici. Ma a dominare il discorso non sono tanto le qualità tecniche, quanto soldi, conoscenze, favori e promesse.
Le parole di Bagni, ripreso dalle telecamere de Le Iene
“Ti spiego, perché bisogna esser chiari… noi abbiamo quest’agenzia nostra io e mio figlio, però quelli che noi andiamo a cercare noi li paghiamo perché li cerco io, li scelgo io. Ma tutti quelli che non cerchiamo noi, noi ci facciamo pagare, ovviamente perché il ragazzo non ti fa guadagnare niente”, spiega Bagni. Se è lui a scegliere il talento, è disposto a investire. In caso contrario, è il giocatore – o meglio, la sua famiglia – a dover pagare per ottenere un’opportunità.
E la cifra richiesta è chiara: “Noi meno di 30 mila euro non facciamo con nessuno”. Alcuni ragazzi, afferma Bagni, avrebbero già pagato: “Pagano due 30mila euro e uno 40mila. Sono tutti imprenditori, perché non lo può fare l’operaio”.
Sorprende anche l’assenza totale di valutazioni tecniche: nessuna richiesta di video o osservazioni sul campo. L’unico criterio è economico. “Noi andiamo sempre sul cash. Se proprio si è impossibilitati, si può fare una sponsorizzazione: così da poter fare ‘regali legali’. Ti dico, la C non è un problema: chiamo, chiedo un favore”.
Bagni parla con naturalezza della rete di contatti e debiti di riconoscenza che lo metterebbero in condizione di piazzare i ragazzi: “Tutti mi devono qualcosa, per quello che li piazzo da tutte le parti, tutte le società: io sono corretto, loro devono essere corretti con me, non ce n’è. Noi di quelli che pagano ne abbiamo 13. Sono tutti nei settori giovanili professionisti. Quelli che non scegliamo noi, devono pagare, per forza”.
Nel servizio entra in scena anche il direttore sportivo della Vis Pesaro, club di Serie C. Bagni afferma: “La nostra fortuna è che io non nascondo niente perché la mia società è al corrente di tutto, dalla cosa sbagliata alla cosa giusta. Adesso è stata fatta una cosa sbagliata, lui lo sa”.
Messo alle strette dall’inviato sulla gravità del chiedere soldi in nero e sulla speculazione dei sogni dei giovani, Bagni replica: “Se il sogno di un ragazzo è di giocare nel settore giovanile di qualsiasi squadra…”, lasciando sospesa ogni giustificazione.
L’inchiesta solleva un tema delicato e profondamente preoccupante. E la parte finale del servizio de Le Iene fa pensare che la storia sia tutt’altro che finita qui ma, purtroppo, che si tratti soltanto del primo – e più piccolo – caso…
Di seguito il video integrale sull’inchiesta de Le Iene, con protagonisti Salvatore Bagni e il direttore sportivo della Vis Pesaro.
IL VIDEO INTEGRALE SUL SERVIZIO DE LE IENE
Il video servizio de Le Iene
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