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Torino, Cairo: “Siamo 60 milioni di italiani, impensabile non riuscire a produrre talenti…”

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Urbano Cairo presidente Torino

L’Italia, Gattuso e la crescita dei giovani: parla Urbano Cairo

A Gazzetta.it ha parlato nelle ultime ore Urbano Cairo, presidente del Torino. Tanti i temi toccati dall’attuale numero uno granata a partire dalla scelta di Gattuso come allenatore, ai pochi italiani presenti nel campionato di Serie A fino alla crescita dei giovani in Italia, tema molto chiacchierato nelle ultime settimane. Di seguito il pensiero del presidente granata.

Urbano Cairo

Urbano Cairo

Gattuso e il nuovo ciclo

Urbano Cairo, presidente del Torino, ha ben visto la scelta di Gennaro Gattuso come ct dell’Italia. L’ex centrocampista del Milan sembra aver riportato carica emotiva e senso di appartenenza, ma da solo non può bastare. Il lavoro del commissario tecnico deve essere sostenuto da una base larga e qualificata. “Speriamo bene. Gattuso ha riportato entusiasmo con voglia e temperamento. Mi auguro possa fare le scelte giuste per portarci al Mondiale” ha dichiarato il patron granata.

Pochi italiani in Serie A, il pensiero di Cairo

Pochi italiani in Serie A, per il presidente Urbano Cairo però non è la principale causa del rendimento negli ultimi anni della Nazionali Italiana: “È vero, forse oggi ce ne sono pochi, ma anche altre Nazionali contano su molti giocatori che militano all’estero. L’Italia ha 60 milioni di abitanti: è impensabile non riuscire a produrre un numero adeguato di talenti per competere ai massimi livelli”.

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L’importanza del vivaio

Un passaggio importante è stato dedicato al tema della formazione dei giovani nelle academy. Il Torino quest’anno ha chiuso con i successi nei campionati nazionali in Under 17 e Under 18: “Il nodo forse è lo sviluppo delle Academy, che vanno rafforzate non solo all’interno dei club, ma anche su scala federale. Da parte nostra investiamo molto nel settore giovanile: abbiamo vinto con l’Under 17 e l’Under 18. Se lavori bene lì, stai costruendo basi solide per tutta la filiera, dalla Primavera alla prima squadra”.

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