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Galloppa ad interim alla Fiorentina: dalla D con il figlio di Zeman ai successi con la Primavera viola

Dai campi di Serie D alla Conference League: Daniele Galloppa si ritrova al timone della Fiorentina

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Daniele Galloppa Fiorentina
Daniele Galloppa Fiorentina

“Spegnere il fuoco, aggiungendo la legna”. Un ossimoro, un messaggio, forse una filosofia. È la frase che Daniele Galloppa ha scelto di pubblicare nelle sue story Instagram a due giorni dal debutto da allenatore ad interim della Fiorentina. Parole che sanno di calma nella tempesta, di lucidità dentro il caos. Perché ora tocca a lui tenere salda la barra di una squadra che vive giorni delicati. E Galloppa, che il fuoco dentro lo conosce bene – quello della passione e quello del dolore – sembra pronto a gestirlo. Dopo una carriera segnata dagli infortuni e una rinascita lenta ma profonda, il tecnico  si trova oggi davanti al suo esame più importante: guidare la Viola, almeno per un po’, anche in Europa.

Dalla Serie D alla Primavera viola: la scalata silenziosa di Galloppa

Umiltà e pazienza. Sono stati questi i due pilastri del percorso di Daniele Galloppa da allenatore. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo a 33 anni, logorato dai gravi infortuni al crociato, ha scelto di ripartire dal basso, dalla Serie D, al Santarcangelo, e come vice di Karel Zeman, figlio del leggendario Zdenek. Nel 2019, conseguita la licenza UEFA A a Coverciano, ha iniziato a costruire la propria identità tecnica, passando prima alla Vis Pesaro U17, poi alla Fiorentina U17, dove ha trovato l’ambiente ideale per crescere.

Nel 2023 la dirigenza viola gli affida la Primavera, al posto di Alberto Aquilani. Un salto importante, ripagato con risultati concreti: nella stagione 2023-2024 conquista la Coppa Italia Primavera e la salvezza, mentre l’anno successivo arriva fino alla finale scudetto, persa contro l’Inter. Con lui sono esplosi giovani talenti come Harder e Kouadio, quest’ultimo già protagonista dell’esordio in Serie A contro il Torino. È cresciuto insieme ai suoi ragazzi, costruendo un legame che va oltre il campo. Ora, da tecnico ad interim, Galloppa vuole restituire alla Fiorentina la fiducia che la società ha riposto in lui.

Daniele Galloppa (Fiorentina)

“Avevo le bombe in testa”: la rinascita dopo il buio

Galloppa non ha mai nascosto le proprie fragilità. “Dopo la terza lesione al crociato – ha raccontato – ho avuto un tracollo mentale. Non mi svegliavo più felice”. Parole dirette, che restituiscono il volto autentico di un ex calciatore che ha conosciuto la gloria ma anche l’abisso. Dopo il Parma, dopo gli anni in Serie A con Siena e Modena, la carriera di Galloppa sembrava finita troppo presto. Ma è proprio lì, nel dolore, che ha trovato la forza per rinascere.

“Andavo ad allenarmi a Modena, la gente mi prendeva per pazzo. Ma avevo le bombe in testa e ho continuato”. È in quella testardaggine che nasce l’allenatore Galloppa: uno che non si arrende, che riflette, che studia. L’amore per la lettura e l’attenzione per la salute mentale lo accompagnano da sempre, strumenti che gli hanno permesso di trasformare la fragilità in empatia. “Dopo l’ultimo infortunio ho pensato che fosse arrivato il momento di allenare. Poi è arrivata la chiamata della Fiorentina, in pieno Covid. E tutto è cambiato”.

Il battesimo europeo e un futuro da costruire

Il destino, si sa, ama i cerchi che si chiudono. E per Galloppa il primo vero banco di prova sulla panchina della Fiorentina sarà proprio quello che gli era sfuggito da giocatore: una competizione europea. Giovedì, in Conference League contro il Mainz, vivrà il suo debutto internazionale da tecnico. Un traguardo che sa di rivincita personale: da calciatore non era mai riuscito a esordire in Europa, fermato dagli infortuni prima con il Parma nel 2010 (crociato rotto contro lo Shakhtar) e poi nel 2014, quando un guaio muscolare lo costrinse ai box proprio alla vigilia dei preliminari. Ora invece per Galloppa arriva all’appuntamento da protagonista.

Daniele Galloppa Fiorentina

Daniele Galloppa

Come gioca Galloppa

Alla guida della Primavera ha dimostrato di essere un tecnico moderno, eclettico, capace di adattare il gioco ai giocatori e non viceversa. Ha alternato il 4-2-3-1 al 3-4-3, fino al 3-5-2, senza mai rinunciare a un calcio propositivo e ragionato. L’inizio di stagione con i giovani viola è stato brillante: secondo posto in classifica, a un punto dalla Roma, e una squadra che gioca con qualità, coraggio e identità. Ora dovrà lasciare temporaneamente il suo gruppo per una sfida più grande. E se il fuoco della Fiorentina dovesse davvero accendersi, forse Galloppa saprà farlo ardere nel modo giusto: aggiungendo legna, ma senza bruciare nulla.

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