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Da Como a Catanzaro, parla Rispoli: “Con Fabregas rapporto speciale. Aquilani mi ha dato fiducia”
Fabio Rispoli, 19 anni, si racconta: dal rapporto con Fabregas ai sogni azzurri. Intanto convince Aquilani al Catanzaro.

Fabio Rispoli, un volto nuovo per il Catanzaro di Aquilani
Ha solo diciannove anni, ma parla con la sicurezza di chi sa già dove vuole arrivare. Fabio Rispoli è uno dei nuovi protagonisti del Catanzaro di Alberto Aquilani, arrivato in prestito dal Como per continuare un percorso di crescita che si preannuncia importante. Dopo la buona stagione in Serie C con la Virtus Verona, il centrocampista classe 2006 si è preso subito spazio in Calabria: due presenze da titolare nelle prime due giornate, entrambe giocate per intero.
“Sono felice di come è iniziata questa avventura – ha raccontato a gianlucadimarzio.com –. Aquilani mi ha trasmesso fiducia dal primo giorno e per me è stato fondamentale”.
Personalità e insegnamenti da Fabregas
In campo Rispoli non passa inosservato: corsa, intensità e la voglia di prendere sempre l’iniziativa sono i tratti che lo contraddistinguono. “Mi piace dare tutto – spiega –. Se sei timido, in questo mondo non vai lontano. È una delle prime cose che mi ha insegnato Fabregas”.
E non è un dettaglio di poco conto. Con l’attuale allenatore del Como, il giovane centrocampista ha costruito un rapporto forte e sincero, fatto di consigli e incoraggiamenti. “A 19 anni lui era capitano dell’Arsenal. Senza carattere e coraggio, non sarebbe mai stato possibile”.
Le parole di Fabregas e l’orgoglio di Fabio
La stima è reciproca, tanto che lo stesso Fabregas, alla vigilia di Lazio–Como, ha voluto ribadire la sua fiducia: «Rispoli è a Catanzaro per crescere, ma mi aspetto che l’anno prossimo torni con noi e faccia parte della prima squadra». Dichiarazioni che Rispoli ha accolto con entusiasmo: “Non è la prima volta che spende belle parole per me. È bello ricevere i suoi complimenti, già in passato mi aveva citato quando gli chiedevano dei giovani italiani”.
Un rapporto iniziato sin dal primo giorno di ritiro con la Primavera del Como: “Si è avvicinato per spiegarmi i progetti che la società aveva in mente per me. Mi ha colpito molto, eravamo solo agli inizi eppure aveva già quella attenzione”.
Emozioni e ricordi indelebili
Tra i momenti più significativi della sua carriera c’è il passaggio in prima squadra: “Erano i giorni dell’esonero di Longo, si parlava di Fabregas come possibile sostituto. A un certo punto venne da me per dirmi che sarei andato in prima squadra e che la società avrebbe rinnovato il mio contratto. Chiamai subito mio padre e, per l’emozione, mi venne quasi da piangere”.
La famiglia come punto fermo
Per Rispoli la famiglia è una certezza, una bussola che orienta ogni passo: “Mamma, papà e le mie sorelle sono sempre presenti, anche quando non possono seguirmi da vicino”. Proprio durante Catanzaro–Südtirol ha vissuto una sorpresa speciale: “Durante il riscaldamento alzo lo sguardo e li vedo tutti in tribuna. Non mi avevano detto nulla, è stato bellissimo”.
Un legame che parte da lontano
Il calcio, in casa Rispoli, non è solo passione ma anche tradizione. Suo zio è Giuseppe Greco, ex attaccante del Como, che nel 2003 esordì in Serie A a San Siro contro il Milan. “Il suo numero era il 32, e per questo cerco sempre di indossarlo quando possibile. Con lui ho iniziato a parlare di calcio solo lo scorso anno: mi dà qualche consiglio, ma lascia che faccia il mio percorso”.
L’esperienza di Verona e il legame con Gigi Fresco
Se Como rappresenta il presente e il futuro, la Virtus Verona resterà sempre una tappa speciale. “Con Gigi Fresco ho costruito un rapporto quasi familiare, come se fosse un nonno per me. In quell’ambiente sono cresciuto tanto, ho raccolto un bagaglio d’esperienza che porterò sempre con me”.
Semplicità e leggerezza
Nonostante i primi traguardi raggiunti, Fabio mantiene un approccio semplice: “Non ho mai pensato che avrei fatto per forza il calciatore. Forse non me ne rendo ancora del tutto conto. Cerco di vivere questa esperienza con serenità e senza pressioni, non amo nemmeno quando mi chiamano “calciatore””.
I sogni azzurri e l’amicizia con Liberali
Oggi Rispoli si trova in Inghilterra con la Nazionale U20 di Nunziata, un’altra tappa importante del suo percorso. “Il mio obiettivo è arrivare presto in Serie A, magari restando a Como, e un giorno giocare un Mondiale con la maglia azzurra. Indossare questi colori è sempre un’emozione speciale”.
Proprio con l’Italia ha conosciuto Mattia Liberali, oggi compagno al Catanzaro: “Prima che arrivasse ci siamo sentiti, gli ho parlato della città e della squadra. Gli ho detto che qui si sta davvero bene, dentro e fuori dal campo”.
Il presente a Catanzaro
Il focus, però, resta sul presente giallorosso: “Mi sono ambientato subito, il gruppo è giovane e affiatato. Aquilani ha idee chiare, molto simili a quelle di Fabregas, ed è anche per questo che ho scelto Catanzaro”.
Senza idoli, ma con modelli
Rispoli non ama parlare di idoli assoluti: “Non ho un giocatore di riferimento unico, ma mi piace osservare centrocampisti come Vitinha o Joao Neves”. Un approccio coerente con il suo modo di vivere il calcio: tanta ambizione, ma senza pressioni inutili.
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