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Dalle vittorie con l’Atalanta alla Next Gen: chi è Brambilla, alla prima in A con la Juve
L’identikit di Massimo Brambilla, il profilo scelto dalla Juventus come erede di Tudor per la sfida contro l’Udinese.
Juventus, Brambilla l’erede di Tudor?
L’ironia della sorte si abbatte su Igor Tudor, tagliente come un rasoio e inequivocabile come il verdetto sancito dal campo ieri sera. Il croato non sarà più il tecnico della Juventus: fatale l’ennesimo ko, proprio contro quella Lazio che lo aveva riportato in Italia dopo l’esperienza al Marsiglia. Al suo posto, si studia la soluzione interna: è pronto il passaggio di consegne, con Massimo Brambilla che scalpita.
Chi è Massimo Brambilla: dagli inizi alla Juventus Next Gen
L’arte di sapersi reinventare: in cattedra, Massimo Brambilla. Nato professionalmente nell’Atalanta, figlio cioè di quel nuovo corso che ha fatto di Bergamo un punto di riferimento per il calcio italiano. La sua primissima avventura in panchina arriva dall’1 luglio 2015, quando la Dea gli affida la propria Under 17. Risultato? La bacheca si arricchisce di 2 trofei: campionato e supercoppa di categoria. E nell’anno successivo, il nativo di Vimercate sfiora il “bis”, arrestando la propria corsa solo in finale contro l’Inter guidata da uno dei fratelli Esposito (Salvatore) e il cui allenatore è una vecchia conoscenza del Primavera 1, Andrea Zanchetta (campione con i nerazzurri nella scorsa stagione). Dopo due stagioni fuori scala per rendimento e risultati, arriva la chiamata dell’Under 19. Si tratta della sua avventura più consistente: cinque stagioni, coronate da 2 scudetti consecutivi (18/19 e 19/20) e 2 supercoppe Primavera consecutive (19/20 e 20/21).
Successi che gli danno il certificato di vincente, e che danno profondità a quel cambio di passo richiesto nel processo di crescita di un’Atalanta sempre più orientata a pescare dal proprio settore giovanile. Le mani di Brambilla infatti, plasmano talenti del calibro di Dejan Kulusevski, Marco Carnesecchi, Alessandro Bastoni, Enrico Delprato, Nadir Zortea, Nicolò Cambiaghi, Roberto Piccoli, Matteo Ruggeri, Giorgio Scalvini e Raoul Bellanova. Tre undicesimi dell’attuale undici tipo dell’Atalanta, e soprattutto una serie di nomi diventati protagonisti in Serie A e in Europa. Portando perfino delle plusvalenze interessanti, come nel caso di Ruggeri (17 milioni), Bastoni (31 milioni) e Kulusevski (39 milioni). Lavoro riconosciuto e apprezzato dall’interno e dagli altri club: i riflettori della Juventus Next Gen puntati su di lui, lo portano a scegliere di virare verso i colori bianconeri.
Un’avventura intervallata dalla parentesi Foggia
La propensione verso il talento e l’ottimo lavoro nel metterli nelle condizioni di brillare. Sono questi i due elementi che hanno presumibilmente spinto la Juventus a puntare su di lui per la Next Gen. E anche qui, va sottolineato un tratto distintivo: Brambilla è sempre stato fenomenale a coadiuvare la ricerca sui giovani con i risultati sul campo. Nel 22/23, raggiunge la finale di Coppa Italia Serie C, perdendo contro il Vicenza. Nel 23/24, si ferma ai quarti di finale nei playoff di Serie C, e soltanto a causa del miglior piazzamento in regular season della Carrarese. Infine, dopo la breve parentesi al Foggia e il ritorno a casa, anche nel 24/25 centra i playoff, uscendo di scena con il Crotone al secondo turno (sempre per la questione del piazzamento, a favore dei calabresi).
La chiamata con la prima squadra e la prima panchina in Serie A
All’orizzonte adesso c’è la prima panchina in Serie A. L’addio di Tudor e la mancanza dei tempi tecnici per trovare in fretta un ricambio, favoriscono l’ascesa di Brambilla. È un passaggio di consegne sicuramente obbligato dalle tempistiche, ma sarà pur sempre una chance per misurarsi con il massimo campionato. Da segnalare inoltre, lo splendido bacino di talenti offerti negli anni alla prima squadra: da Huijsen a Barrenechea, passando per Yildiz e Soulé. Perfino Iling-Junior, Mbangula e Muharemovic sono passati dalle sapienti mani del classe 1972. Poco importa se l’unico che ritroverà mercoledì contro l’Udinese sarà proprio quel ragazzo turco che anche in Next Gen indossava la 10.
Luca Ottaviano
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