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Del Piero e l’analisi sui settori giovanili: “Siamo tutti coinvolti”

Del Piero interviene sul calcio giovanile: serve maturità, non solo vittorie. “Tutti coinvolti, dalle famiglie ai dirigenti”.

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Alessandro Del Piero
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Del Piero interviene sul calcio giovanile: serve maturità, non solo vittorie. “Tutti coinvolti, dalle famiglie ai dirigenti”

Il calcio italiano è a un bivio. Tra scandali, mancanza di strutture, stipendi da fame nei vivai e un modello formativo sempre più in crisi, servono voci autorevoli per rimettere al centro i veri valori dello sport. E Alessandro Del Piero, intervenuto al Memorial Niccolò Galli, non si è tirato indietro. A margine della presentazione dell’evento dedicato al giovane calciatore scomparso tragicamente nel 2001, l’ex numero 10 della Juventus ha parlato a cuore aperto della necessità di un cambiamento radicale nei settori giovanili italiani.

Alessandro Del Piero

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Del Piero e l’analisi sui settori giovanili

“Il calcio è una parte profonda della nostra cultura e condiziona tantissime persone, quindi tantissime persone sono coinvolte nel modo di gestire le cose”, ha dichiarato Del Piero. “Ovviamente in alcuni casi ci si prende la libertà di fare ciò che si vuole. Qui siamo coinvolti tutti: da chi fa calcio, da chi parla di calcio, da chi porta i bambini a calcio, dai dirigenti fino ai tifosi. È una cosa importante e deve portare a delle conseguenze”.

Parole che arrivano a pochi giorni dall’inchiesta de Le Iene su un fenomeno sempre più diffuso: il “pay to play”, ovvero la pratica di far pagare i genitori per garantire ai figli un posto in squadra. Un sistema opaco, che coinvolge agenti, dirigenti e società, e che deve essere affrontato con serietà. “Nel calcio giovanile la vittoria non è vincere o perdere, ma maturare”, ha sottolineato l’ex azzurro, ribadendo il concetto di sport come scuola di vita.

“HO SMASCHERATO IL SISTEMA E NON È FINITA”

 

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Nesta, allenatori e strutture

Il tema si intreccia anche con un’altra denuncia recente, quella di Alessandro Nesta. L’allenatore del Monza ha puntato il dito contro gli stipendi minimi, e spesso inesistenti, degli allenatori del settore giovanile, evidenziando come la mancanza di investimenti adeguati su figure fondamentali comprometta alla base la crescita dei ragazzi. Oltre agli stipendi, resta il nodo delle strutture. Troppe società lavorano ancora in condizioni precarie, tra campi maltenuti e attrezzature inadeguate. Un panorama che stride con le ambizioni di un Paese che aspira a tornare tra le élite calcistiche europee.

In un momento in cui il sistema sembra vacillare, servono esempi, riferimenti e una presa di coscienza collettiva. E il contributo di figure come Del Piero può diventare decisivo per ricostruire, partendo dai bambini. Perché come lo stesso Pinturicchio ha ricordato, “nel calcio giovanile, la vittoria più grande è la maturazione del ragazzo, non il risultato sul campo”. Una lezione che vale più di qualsiasi coppa.

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