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Crisi Azzurra, Carnevali e i Mondiali: “Importante la crescita del movimento. Serve puntare sui giovani”
Carnevali (Sassuolo) commenta la crisi del calcio italiano e il valore strategico del Mondiale 2026 per il futuro delle nuove generazioni.

Carnevali (Sassuolo) commenta la crisi del calcio italiano e il valore strategico del Mondiale 2026 per il futuro delle nuove generazioni
Giovanni Carnevali non gira intorno alla delusione. L’amministratore delegato del Sassuolo, in un’intervista rilasciata a Tuttosport, è tornato a parlare della Nazionale, toccando un tasto ancora doloroso per tutto il movimento calcistico italiano: “Quando non vai a un Mondiale, è la delusione più profonda che puoi vivere. E, in tal senso, la sconfitta in Norvegia è stata una brutta botta, visto che la qualificazione si è già messa in salita”. Un’ammissione sincera, che fotografa con chiarezza la preoccupazione di chi, da anni, lavora al fianco del calcio italiano con serietà e visione.

Carnevali Sassuolo
Un Mondiale in America, una chance irripetibile
La partecipazione al prossimo Mondiale, previsto nel 2026 tra Stati Uniti, Canada e Messico, non è soltanto una questione di prestigio sportivo. Per Carnevali rappresenta un’opportunità cruciale per tutto il sistema calcio, soprattutto dal punto di vista generazionale: “Credo sia importantissimo per il sistema di crescita del nostro mondo. E lo dico perché il calcio nelle passioni dei giovani sta soffrendo: vedere l’Italia giocarsi una Coppa del mondo sarebbe quindi un biglietto da visita importantissimo soprattutto per i ragazzi”.
Una visione lucida, che evidenzia come il declino dell’interesse calcistico tra i più giovani sia un tema reale e urgente. Il Mondiale, con la sua potenza mediatica e simbolica, potrebbe rappresentare una rinascita d’immagine e d’interesse, un’occasione per riaccendere l’amore verso la maglia azzurra e rilanciare l’identità calcistica del Paese.
Il progetto Sassuolo, un modello di continuità
In questo scenario, Carnevali rivendica con orgoglio il ruolo del Sassuolo come fucina di talenti e come esempio di progettualità a lungo termine: “L’obiettivo è che questi ragazzi trovino da noi continuità per arrivare ad alti livelli. E dalla politica che stiamo portando avanti da anni hanno tratto beneficio pure le Nazionali”.
Non è un caso che diversi giocatori lanciati dal club emiliano abbiano poi trovato spazio anche nelle selezioni azzurre. Da Berardi a Frattesi, passando per Raspadori e Scamacca, il Sassuolo ha saputo coniugare risultati e sviluppo del talento italiano. “Non è così facile né semplice – ha aggiunto Carnevali – ma bisogna essere bravi a credere nelle strategie che si seguono, e noi continueremo a puntare sui giovani e sugli italiani”.
Una strada obbligata per il futuro del calcio italiano
La linea tracciata da Carnevali è chiara: investire sui giovani italiani, garantire loro spazio e tempo per crescere, creare un ecosistema che favorisca la formazione e la competitività. In un momento storico in cui il calcio italiano fatica a tenere il passo con i principali campionati europei, la via del talento nostrano rappresenta non solo una scelta etica, ma anche strategica. Un appello lanciato in questi giorni da Fabio Capello.
E se il Mondiale 2026 dovesse davvero vedere l’Italia protagonista, allora il lavoro silenzioso e coerente di realtà come il Sassuolo assumerebbe un valore ancora più grande. Perché dietro ogni maglia azzurra che scenderà in campo, ci sarà anche il contributo di chi, come Carnevali, ha creduto nei giovani quando era più facile guardare altrove.
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