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Bucchioni: “Settori giovanili in crisi da vent’anni. Il metodo d’insegnamento va rivisto”

Il parere del giornalista Enzo Bucchioni sulla crisi del calcio italiano e sui settori giovanili: ecco il suo pensiero.

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Enzo Bucchioni

I settori giovanili e l’assenza di talenti in Italia: il pensiero di Bucchioni

Il noto giornalista Enzo Bucchioni ha toccato il tema dei settori giovanili a Radio Sportiva. Nel corso della trasmissione “Microfono Aperto”, l’opinionista ha risposto a un ascoltatore intervenuto in radio sull’argomento degli ultimi giorni, ovvero la partenza di Mateo Retegui alla volta del campionato arabo.

Una cessione, quella dell’ormai ex attaccante dell’Atalanta, che andrà forse a peggiorare ulteriormente la situazione per Rino Gattuso, che si ritroverà con l’ultimo capocannoniere della Serie A alle prese con un campionato meno allenante della Serie A. Rispondendo sull’assenza, in generale, di giovani talenti italiani per la Nazionale azzurra, Bucchioni ha espresso il suo pensiero sui settori giovanili. Di seguito le sue dichiarazioni.

Retegui, Italia, Atalanta

Retegui, Italia, Atalanta

Le parole di Bucchioni

“C’è una grande crisi che investe il nostro calcio. Quando parliamo di settori giovanili, parliamo dell’incapacità da parte della Federcalcio di invertire una tendenza che va avanti da vent’anni. Ho parlato tante volte della deriva dei vivai e delle società dilettantistiche. Partiamo da loro, che sono la grande base, perché nelle società professionistiche spesso arrivano i più bravi dai dilettanti. Prima tutti volevano copiare Sacchi, poi tutte le società hanno pensato soltanto a vincere e portare a casa piccoli tornei. È tutto un sistema che la Federazione non è riuscita a combattere”.

Il divertimento come parte fondamentale: “Nei settori giovanili conta la tecnica, bisogna insegnare calcio, anche a quelli che il talento non ce l’hanno. Devono poter migliorare e giocare con il sorriso, per divertirsi. Stamattina parlavo con una persona e mi ha detto che suo figlio di dieci anni ha smesso perché sentiva troppo la pressione del fare il portiere. Ma è questo il sistema di far crescere i giovani? Serve creare un clima di positività e gioia, che aiuterebbe il talento a sbocciare, anziché comprimerlo. All’estero hanno un talento che in Italia non c’è più. Riescono a giocare ad alta velocità facendo cose tecnicamente impressionanti. Lì fanno la differenza, ma ci sono altre componenti che dovremmo analizzare”.

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