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Arthur Vermeeren, sostanza ed estro nella Top 100 del Cies

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Arthur Vermeeren

Il nostro viaggio nella Top 100 dei giovani Under 20 più esperti e promettenti, stilata dal Cies, ci porta a Lipsia, almeno per qualche mese in una tappa intermedia di carriera. Arthur Vermeeren, centrocampista in prestito al club in orbita Red Bull ma di proprietà dell’Atletico Madrid, entra nella speciale graduatoria dalla porta principale, col pesante biglietto da visita dei predestinati.

Arthur Vermeeren, l’arte nella semplicità

Fa sembrare tutto facile, perfino affrontare all’età di 19 anni due traslochi chilometrici nel giro di pochi mesi. Chiunque abbia questa leggerezza nell’affrontare gli urti di un inizio di carriera comunque scintillante, ha una marcia in più. Stiamo parlando di Arthur Vermeeren, centrocampista belga classe 2005. Parliamo infatti di un ragazzo che parte da Anversa verso Madrid, per poi deviare in prestito in Germania: un tridente difficile, che il giovane ha saputo assorbire con la durezza mentale di un veterano. Aspetti del suo carattere che riflette benissimo anche in campo: calma serafica anche sotto pressione (sempre ammesso che esista nel suo vocabolario la parola “pressione”), e perfetto equilibrio tra giocate di qualità e ricerca del pragmatismo.

Il baricentro basso è quasi illusorio: ha un controllo del corpo e una durezza a livello fisico che gli permettono anche di assorbire contatti e mismatch che sul piano muscolare sarebbero persi in partenza. Nella stagione passata a metà tra Anversa e Atletico, 37 presenze in tutte le competizioni, con 3023 minuti arricchiti da 2 gol e 6 assist. A certificare e mettere il bollino di garanzia, la prima gioia nel palcoscenico della Champions League che arriva nei confronti del Barcellona in un successo per 3-2 dei belgi, davanti a mostri sacri del suo ruolo come Gundogan o Pedri. Insomma, una carriera che al momento non è per nulla all’insegna della banalità.

Il bilancio in terra tedesca

I primi mesi a Lipsia non sono stati sicuramente esaltanti, ma sono serviti per tracciare una strada. Al momento sono 16 le presenze “all comps”, ponendo l’accento in particolare sulle 4 apparizioni in Champions che danno continuità al suo percorso di crescita. Il belga quindi dovrà andare a caccia della titolarità con il tempo, gradualmente e coi suoi consueti impulsi di talento.

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