NotizieNapoli
Ambrosino-Vergara, Conte punta sui “figli di Napoli”: una tradizione non sempre scontata
Gli esordi assoluti di Ambrosino e Vergara come motore del cambiamento: il Napoli deve tornare a credere ai prodotti del settore giovanile.

Ambrosino-Vergara, con Conte tornano di moda i “figli di Napoli”?
È una tradizione che ha vissuto fasi alterne, tra momenti di grande fiducia e occasioni sfumate: i “figli di Napoli” sono un tema nella storia calcistica degli Azzurri. E con la graduale crescita nella considerazione verso Ambrosino e Vergara da parte di Conte, torna al centro della narrazione anche la necessità per i partenopei di avere un bacino d’utenza che possa diventare un punto di riferimento. Benzina per alimentare il futuro.
Ambrosino, l’esordio col Napoli a coronamento di un percorso
Il Primavera 1 lo ricorda molto bene, specialmente le difese che hanno avuto a che fare con il suo killer instinct. Nel 22/23, il “figliol prodigo” ha provato ad indossare il mantello da supereroe per salvare il Napoli da una situazione di classifica disastrosa. Così, in 32 presenze stagionali Ambrosino ha messo a referto 20 gol, tra i quali l’importantissimo sigillo che ha chiuso a doppia mandata il playout con il Genoa, permettendo agli Azzurri di rimanere nel massimo campionato giovanile. Annata scintillante, che lo ha visto brillare di luce propria e recitare un ruolo da accentratore assoluto: il futuro però, gli ha riservato un vortice di prestiti in Serie B, dove si è fatto le ossa spesso anche deragliando contro difese che gli riservavano trattamenti più spigolosi.
Questa spirale ha rischiato di risucchiarlo, ma il 2025 lo ha riportato in linea di galleggiamento: con il Frosinone ha trovato continuità di minutaggio e qualche gol pesante (sono 6 a bilancio al termine della stagione). In più, Antonio Conte sembra riporre in lui una certa fiducia, tanto che (forse con qualche anno di ritardo) ieri sera gli ha concesso l’esordio assoluto con la prima squadra del Napoli. In un momento anche molto delicato, ovvero al 75′ di una sfida casalinga contro il Cagliari ancora bloccata sullo 0-0.
Un jolly che dà continuità alla scelta di regalare il debutto in prima squadra anche ad Antonio Vergara, altro prodotto a “chilometro 0”: originario di Frattaminore, per ora ha raccolto soltanto 1 minuto di partita a Sassuolo. La sensazione però è che non siano dei casi isolati, e che nell’economia della stagione conquisteranno sempre più spazio.
I “figli di Napoli” non sempre trovano l’esordio con gli azzurri
È una statistica sicuramente particolare, che sublima il rapporto viscerale che ha una piazza come Napoli con il calcio e con i giocatori che indossano i colori azzurri. Non sempre infatti, essere un figlio di quella terra coincide con il diventarne un simbolo o un protagonista in campo.
Potrà sembrare una banalità, ma è un fatto da constatare: per ogni Lorenzo Insigne, c’è sempre un Ciro Immobile. Due facce della stessa medaglia, che rappresentano i due opposti del concetto: chi riesce a sfondare il muro dell’esordio con i partenopei, divenendone anche bandiera immortale, e chi invece trova un contesto migliore altrove. Lo stesso è capitato a Gianluigi Donnarumma: nativo di Castellammare di Stabia, ma a 16 anni già lontano dall’orbita Napoli e tassello insostituibile del Milan del futuro.
Anche la famiglia Esposito ha avuto un percorso simile: Francesco Pio, Sebastiano e Salvatore, tutti e tre diventati preziosi elementi per l’Inter a partire dall’Under 17. “Fughe di cervelli”, ma anche ritorni fugaci e non molto felici: è il caso di Fabio Quagliarella, l’ennesimo gioiello di Castellammare sgrezzato però inizialmente dal Torino, per poi rientrare nell’orbita Napoli solo in un secondo momento e con risultati sportivi condizionati da fattori esterni.
Il Napoli può tornare a credere nei talenti della propria terra?
La risposta secca è: “Assolutamente sì, deve farlo”. E qualcosa con Conte sembra essersi mosso in questa direzione. Ambrosino e Vergara diventano dunque i simboli di un cambio di rotta, che dovrà essere inevitabilmente alimentato dal settore giovanile. Determinante in questo senso il ritorno in Primavera 1 dopo una stagione di purgatorio in Primavera 2. E’ infatti dal massimo campionato e da scelte oculate, che dovrà ripartire questo processo di graduale e crescente fiducia verso i “talenti a chilometro 0”. Una risorsa che in futuro potrebbe tornare a creare storie come quella di Insigne, Ciro Ferrara o Fabio Cannavaro.
Luca Ottaviano
Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook