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Storie di Primavera

Walter Sabatini è intervenuto in occasione di un incontro con il pubblico organizzato da Scout IT, spaziando tra vari temi del calcio italiano a livello giovanile e non.

L'ex-direttore sportivo della Roma ha tenuto subito a specificare cosa significa “calciatore bravo” e non: “Io distinguo i giocatori dalla qualità. Un giocatore di 26 anni normalmente da più risposte di uno di 18, ma amo ricordare che Bergomi è entrato in una finale mondiale a 18 anni (Spagna 1982), conta la qualità, la forza morale, la consistenza psicologica e la capacità di interpretare le partite. Le grandi partite accantonano alcuni giocatori, mentre altri restano al centro, il nocciolo della questione resta la qualità.”

Sulle seconde squadre si esprime così: “Sono molto favorevole, a condizione che i calciatori effettivamente possano giocare con la Prima squadra. Il modello spagnolo mi piace, le seconde squadre hanno giocatori che restano a disposizione dei grandi, il vero risultato resta far giocare i calciatori nei campionati che contano.”

I fuori quota in Primavera 1 non colpiscono Sabatini: “Non servono a niente e non incidono nel campionato, nel campionato Primavera 1 dovrebbero giocare i più piccoli. E' ridicolo che giochino tutti questi fuori quota, farei una regola per fare giocare chi ha un anno in meno e non uno in più."

Reduce dall'esperienza con la Salernitana, Sabatini non ama il campionato Primavera 2: “Il campionato Primavera 2 è tristissimo. Molte società importanti sono scivolate giù in un campionato di livello molto basso, ma anche il Primavera 1 non garantisce il livello di competitività alto.”

 

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