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Il difensore albanese, classe 2000, ha fatto il proprio debutto nella massima serie, nel match pareggiato dal Verona contro il Bologna

Un sogno che diventa realtà, un’emozione indescrivibile”. È con queste parole che Marash Kumbulla celebra il debutto in Serie A, tramite un post sul proprio account Instagram. Il difensore albanese, nato a Peschiera del Garda l’8 febbraio 2000, ha disputato tutti e 90 i minuti del match che il Verona di Ivan Juric ha pareggiato contro il Bologna, rivelandosi uno dei migliori in campo e confermando ciò che di buono aveva mostrato nel corso di tutto il precampionato.

Una prestazione di grande personalità e carattere, a riprova di un percorso di crescita esponenziale che il giovane gialloblù aveva già avuto modo di mettere in mostra nel corso delle amichevoli estive e, soprattutto, alla prima ufficiale della stagione dell’Hellas. Nello sfortunato turno di Coppa Italia, con gli scaligeri usciti sconfitti dal Bentegodi per mano della Cremonese, la sua prova era stata una delle poche note liete della serata.

Cresciuto nel settore giovanile gialloblù, Marash Kumbulla ha firmato il primo contratto da professionista nel luglio del 2017, dopo una stagione da 20 presenze e 2 reti nel campionato Primavera. Poi due annate tormentate da numerosi infortuni, che non gli hanno però impedito di fare il proprio esordio in prima squadra, nel corso del match di Coppa Italia del 12 agosto 2018, perso per 2-0 al Massimino di Catania. Il 27 dicembre scorso, poche settimane dopo aver rinnovato il proprio contratto con l'Hellas fino al giugno 2022, arriva anche la prima presenza in cadetteria, nel match vinto 4-0 al Bentegodi contro il Cittadella.

Uno dei pochi sorrisi in una stagione costellata da molti piccoli problemi fisici, che non gli hanno permesso di fornire un apporto concreto alla promozione in Serie A dei gialloblù. Proprio per questo Kumbulla, fin dall’inizio della preparazione a Primiero, ha più volte pronunciato la parola “riscatto” per descrivere il proprio stato d’animo e mostrare le proprie ambizioni. Juric, tecnico che non si sofferma sulla carta d’identità, gli ha dato fiducia già nelle primissime amichevoli, ponendolo al centro della retroguardia a tre. Con ottimi risultati. “Marash ha fatto una bella partita, deve crescere ancora molto ma è un talento vero” ha dichiarato il tecnico croato al termine della sfida pareggiata col Bologna. Il ragazzone italo-albanese non ha alcuna intenzione di fermarsi: vuole continuare ad apprendere con costanza ed umiltà, mostrando sempre quella personalità e quel coraggio che tanto hanno colpito il suo nuovo allenatore.

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