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Abate
Abate

Sale l'attesa in vista della semifinale di Youth League che vedrà di fronte Milan e Porto. Una sfida prestigiosa per i rossoneri, i quali per il secondo anno di fila son stati in grado di raggiungere le Final Four. Ai microfoni di Milan TV, ha parlato il tecnico della Primavera Ignazio Abate. Ecco le sue parole. 

LA CRONACA DI MILAN-PORTO YOUTH LEAGUE

Abate, il percorso in Youth League e l'esperienza personale

Dopo aver chiuso la fase a gironi davanti a club di primo livello come Psg e Borussia Dortmund, nella fase ad eliminazione diretta il Milan ha eliminato due formazioni blasonate come Braga e Real Madrid: “Siamo orgogliosi e felici di poter giocare queste partite e affrontare squadre straniere con mentalità diverse e settori giovanili di primo livello. Per noi è motivo di crescita e motivazione fare le Final Four per il secondo anno di fila. Domani andremo a giocare lì per vincere, ci faremo valere". La Youth League è stato un valore aggiunto per la carriera da allenatore di Abate: “Sono cresciuto molto e ho apprezzato a studiare avversari, questo mi ha fatto crescere sotto tutti i punti di vista. Sono stati due anni di grande lavoro, è come allenare una prima squadra per me”. 

Milan Primavera
Milan Primavera

Abate, la forza del gruppo e la crescita della Primavera

Oltre alle qualità dei singoli, a detta di Abate la chiave per raggiungere questo traguardo importante è stato il gruppo: “Abbiamo grande mentalità e siamo uniti tutti. Ho la fortuna di allenare ragazzi ambiziosi e con voglia di vincere, visto che siamo in lotta anche per i play-off scudetto quindi abbiamo anche altri obiettivi, è una stagione che ha ancora tanto da dare e da dire”. Il merito di questo traguardo non va solo ai giocatori, ma anche alla società e ad Abate stesso, bravo a lanciare in Primavera anche diversi giocatori sotto età: “È la conseguenza del lavoro degli anni passati. L’anno scorso abbiamo preso il rischio di giocare con una primavera molto sotto età, abbiamo lottato per la salvezza e il gruppo è cresciuto. Quest’anno si sono imposti nella categoria con grande spessore, vederli debuttare in prima squadra in grandi palcoscenici, specie a San Siro, è un’emozione indescrivibile. Affacciandoti alla prima squadra cresci a 360 gradi, hai a che fare con uomini di primo livello che lottano per grandi obiettivi, ti fanno capire come interpretare la professione nel quotidiano, acquisisci una consapevolezza diversa. Bruciano le tappe e i risultati si vedono anche in Primavera”. 

 

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