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Il Cagliari Primavera di mister Fabio Pisacane continua a lavorare in vista del prossimo campionato. Dopo i primi allenamenti ad Asseminello, i giovani rossoblù si stanno lavorando a Isili in vista della nuova stagione. Il tecnico dei sardi è stato raggiunto da Centotrentuno.com, a cui ha parlato delle prime sensazioni dopo la ripresa. Queste le parti salienti delle dichiarazioni di Pisacane. 

Cagliari Primavera, le parole di Pisacane

Sulla ripresa: "Si riparte dal giorno zero, con l’idea di alimentare quelle certezze che siamo riusciti a costruire l’anno scorso a fine campionato. Ma avendo anche la volontà di inserire sempre cose nuove che ci possano aiutare a rinforzare le nostre sicurezze”.

Sui partenti: “La Primavera è il passaggio tra una prima squadra e il calcio che conta. Siamo contenti che i 2003 che erano con noi lo scorso anno possano affacciarsi nel calcio dei grandi. È qualcosa di importante per chi ha lavorato in questi anni: se ragazzi come Cavuoti, Zallu, Palomba oggi sono andati a fare l’esperienza all’Olbia è frutto di un percorso portato avanti nel tempo e che si è concretizzato con il salto di questi ragazzi. Così come penso a Veroli, con cui abbiamo avuto il piacere di lavorare, è stata una soddisfazione vedere un ragazzo della Primavera poter andare a giocare in Serie B. Il nostro è un lavoro fondamentale per far sì che i ragazzi possano avere delle occasioni, ma anche per farli arrivare pronti al passaggio nel calcio che conta”.

Sui nuovi arrivi: "Sono ragazzi che già conoscevamo come Malfitano o Cogoni. Il discorso cambia invece con Casali, che è un ragazzo che comunque arriva dal Milan. Si tratta del primo tassello vero e proprio che arriva da fuori, lo abbiamo accolto nel migliore dei modi, ha già legato con un gruppo che si è dimostrato ancora una volta sano”. 

Sul modulo e sulle aspettative: "Oggi è prematuro parlare di tattica. L’anno scorso abbiamo comunque potuto vedere che, dal mio inserimento, il 4-3-1-2 è stato il vestito che ci stava meglio. Ripartiremo da questo modulo, ma la squadra ha le caratteristiche per giocare con altri moduli. I ragazzi sanno giocare a calcio, calcisticamente sono intelligenti, per cui lo schema è importante ma resta sempre un numero. L’obiettivo è cercare di costruire un dna che possa far sì che la squadra non molli mai in campo, che porti i ragazzi a pensare che le partite non finiscono mai. Una squadra che possa combattere su tutti i campi. A questo spirito poi vanno abbinate delle idee. Lo scorso anno abbiamo prodotto comunque dei risultati, perché la squadra è stata capace in 10 partite di fare 26 gol e si tratta di un dato oggettivo. Significa che dietro a tutto c’era un lavoro e i ragazzi l’hanno dimostrato”.

Sul rapporto con la prima squadra: "La politica del club è sicuramente affascinante. Se pensiamo che il Cagliari l’anno scorso aveva giocatori come Kourfalidis, Obert e Luvumbo in pianta stabile e potenziali titolari in partite decisive, si può affermare che la strategia stia portando dei risultati. Noi come Primavera siamo il magazzino della prima squadra. Abbiamo l’onore, da allenatori del settore giovanile, di avere come capo mister Claudio Ranieri che per noi è un esempio professionale e umano. Vederlo ogni giorno al centro sportivo è una fonte di ispirazione. Per cui è un lusso che vogliamo goderci. Nel nostro piccolo cercheremo di far arrivare i giocatori più pronti possibile quando saranno chiamati dal mister”.

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