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Papetti Brescia

Foto: Martina Cutrona

9 Marzo 2020, una data che messa qui così potrebbe anche non dire nulla ai tanti, ma che invece resterà impressa nella mente e nei ricordi di Andrea Papetti. Quel lunedì sera, il classe 2002 ha trovato l'esordio in Serie A contro il Sassuolo con la maglia del Brescia. Una partita strana per tanti aspetti, giocata in un clima surreale e che molti avrebbero forse preferito non disputare. Quella partita è stata l'occasione per capire cosa vuol dire giocare una partita di Serie A e tutte le difficoltà che essa comporta, una palestra senza ombra di dubbio per un giovane che fino a quache giorno prima aveva sempre giocato con la Primavera delle rondinelle. 

La storia di Andrea però parte da lontano, nasce il 3 Luglio a Cernusco sul Naviglio e sin da piccolo inizia a calcare il prato verde nella Pioltellese quando ancora aveva cinque anni. Approda a Brescia all'età di quattordici anni, prima però gioca nell'Inter e lo fa da attaccante, dove raccogli ottimi frutti giocando da esterno destro. La società milanese però decide di non tenerlo e il Brescia non ci pensa due volte a portalo nel proprio settore giovanile. La vita di Andrea cambia, va a vivere in convitto e gli allenatori delle rondinelle prima lo spostano come terzino destro e successivamente da difensore centrale. Un cambiamento radicale, ma che sembra aver giovato nella testa e nel modo di giocare di Andrea, che negli anni riesce a migliorare la sua struttura fisica e a captare i movimenti da centrale. Una crescita rapida e costante, culminata con l'approdo in Primavera con un anno di anticipo. Mister Pavesi lo considera un elemento fondamentale e anche grazie alle sue direttive il classe 2002 cresce e viene chiamato in prima squadra per allenarsi. La svolta arriva con l'arrivo di Diego Lopez sulla panchina della prima squadra, ex difensore e tecnico che non ha paura a lanciare i giovani: è lui per primo a credere in Andrea e chi meglio di lui può capire cosa può dare questo ragazzo e quanto ancora può migliorare. Ecco quindi l'esordio, forse anche un pò inatteso, ma sicuramente sognato sin da bambino da Andrea. Stupore, emozione, voglia di dimostrare le proprie qualità, paura, tensione: tutte sensazioni che sicuramente hanno percorso la testa e le gambe di Andrea, ma che ha saputo superare grazie al suo carattere. Si, perchè Andrea è un ragazzo forte e deciso, con la testa sulle spalle e che sa benissimo ciò che vuole. Un modello da seguire per tanti ragazzi, tra gli allenamenti riesce comunque a portare avanti anche lo studio, dove frequenta un istituto tecnico privato con indirizzo in 'Finanza e Marketing', e poi si svaga con gli amici. Insomma un ragazzo deciso che sa quello che vuole, idee chiare così fuori e così in campo, dove si ispira a Sergio Ramos per grinta e tenacia. Un sogno a tinte biancoazzurre per Andrea da attaccante a difensore, dal no dell'Inter all'esordio in Serie A con la maglia delle rondinelle. Un presente certo per Andrea, ma con un futuro tutto da scrivere e pronto per far parlare ancora di lui. 

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