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Damiano Pecile
Damiano Pecile

Damiano Pecile si è raccontato nei dettagli attraverso un'intervista reperibile sul sito ufficiale del Venezia F.C. Il centrocampista italo-canadese classe 2002 è alla prima stagione in Italia, ma si è già affermato a suon di prestazioni convincenti nella Primavera arancioneroverde, attualmente in piena corsa play-off in Primavera 2a dopo le sette vittorie consecutive ottenute nelle ultime gare: “Il nostro obiettivo è la promozione in Primavera 1, abbiamo le carte in regola per farlo e tutti i giocatori se lo meritano” ha affermato Pecile.

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Un gruppo poliglotta di cui lo stesso Damiano è capitano: “Avere una squadra multiculturale come la nostra è di sicuro un plus, ma richiede più tempo per entrare in sintonia, ed è anche per questo se nel girone di andata abbiamo fatto fatica a creare la chimica, mentre ora veniamo da sette vittorie di fila . In molti viviamo insieme all'H-Farm Campus, una struttura che personalmente gradisco”.

Le 18 presenze condite da 6 gol parlano di un impatto straordinario con il calcio italiano, lui che ha lasciato la sua patria, il Canada, per sbarcare in laguna quest'anno. Nato a Burnaby e cresciuto calcisticamente nei Vancuover Whitecaps, Pecile ha stretto amicizia proprio grazie al calcio con la stella del Bayern Monaco Alphonso Davies, prodotto dei Whitecaps come lui. Ma le origini paterne del centrocampista dell'U19 di Andrea Soncin sono da attribuire alla nostra penisola: “I miei nonni sono di Udine, guardavo la Serie A in televisione con loro. Anche mio padre giocò a calcio senza arrivare a grandi livelli,  ma mi ha sempre incoraggiato e immerso nell'ambiente giusto, dato che la mia prima squadra, quella della mia città natale, era allenata proprio da lui. A 13 anni ho partecipato alla Milan Academy, e per due mesi mi sono rapportato con quella realtà. Alla fine di questo periodo di prova, i rossoneri mi hanno chiesto di rimanere, ma ero molto giovane e non mi sentivo pronto a far trasferire la mia famiglia in Italia per compiere un passo così grande”.

Pecile ha già ottenuto una convocazione con la prima squadra di Paolo Zanetti a San Siro contro l'Inter in Serie A, nella gara persa dai lagunari per 2-1 contro i nerazzurri, ma il centrocampista ha già assaggiato il grande calcio nell'esperienza in MLS: “In MLS, il gioco è più orientato sulla fisicità che sul piano tecnico-tattico, invece qui in Italia ogni match viene studiato nei minimi dettagli e la tecnica risulta un aspetto fondamentale.”  Un passaggio, quello nel calcio europeo, auspicato e realizzato grazie al Venezia: “Il mio sogno è sempre stato quello di arrivare giocare in Europa, specialmente in Italia viste le origini della mia famiglia. Non mi sono fatto scappare l'occasione quando è arrivato il Venezia, ho parlato con Alex Menta e ho accettato subito il progetto di una società che rappresenta una delle città più belle del mondo, non ci ho pensato due volte, ero semplicemente entusiasta e molto orgoglioso.”

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Ha giocato a due e a tre a centrocampo, segna, assiste e ha già in mente i modelli da seguire: “Credo di essere un centrocampista moderno e dinamico, in cui si possono rinvenire buone capacità fisiche e tecniche, come ad esempio la velocità, passaggi, dribbling e conclusioni, che ritengo si possano definire come miei punti di forza. Cerco sempre di migliorarmi, soprattutto senza palla e nella fase difensiva. Quando ero più giovane il mio idolo era Kakà, adoravo vederlo giocare per scoprire i suoi segreti, dato che all'epoca giocavo da numero 10. Poi quando ho arretrato il mio raggio d’azione ho iniziato a osservare con attenzione i centrocampisti, su tutti Luka Modrić, che è la mia grande fonte di ispirazione.”

Non solo calcio, però: “Nel tempo libero adoro concedermi del buon cibo, che in Italia è un must; per il resto mi piace passarlo con la mia famiglia e gli amici, con cui generalmente gioco alla Playstation a Fifa e guardo, tanto per cambiare, partite di calcio. Ascolto musica, i miei generi preferiti sono l'hip-pop e la musica latina. Sono credente e prego tutte le sere, anche le notti prima delle partite, ma non ho particolari rituali pre-partita".
 

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