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Andonov 5,5: ogni tanto rischia di mettersi nei guai da solo, denotando dei cali di concentrazione molto evidenti.

Gentile 6,5: nel primo tempo è un vulcano in perenne eruzione, sempre puntuale negli inserimenti e nel percorrere la fascia.

Krastev 6: roccioso nel primo tempo, con il calare dell'intensità nell'attacco del Napoli ha vita più semplice. Serve il minimo della tensione mentale e fisica per amministrare un secondo tempo che fila liscio, senza intoppi.

Romani 6: si nota poco, nel bene e nel male. Gli errori si contano sulle dita di una mano, soprattutto nel secondo tempo quando la Viola serra ancora di più le linee.

Favasuli 6,5: concede poco, prende un fallo da rigore che risulterà decisivo ai fini del risultato e un giallo intelligente per spezzare il ritmo agli avversari. Prestazione competente e a tutto tondo.

Bianco 7: quando un giocatore è così continuo, si rischia di essere ripetitivi nel parlare delle sue prestazioni. Con lui correre questo rischio è la cosa migliore da fare: muscoli, qualità, lettura del gioco e una corsa impressionante, che lo porta ad essere pericoloso negli ultimi metri di campo.

Corradini 7,5: il faro del centrocampo è tornato ad illuminare la squadra. Precisione goniometrica nella gestione del pallone e tanta quantità. Dal dischetto è una garanzia e stappa il match.

Capasso 5: corto circuito per almeno 60 minuti, nei quali dà segni di vita solo con un dribbling che poi non porta a nulla di concreto. Dal 76' Di Stefano: 

Munteanu 6: per un tempo solo è bravissimo a basculare sulla trequarti e a girare intorno ad un pilastro come Toci. Per la difesa del Napoli è come un prurito, un fastidio continuo nei punti più deboli del campo, almeno nei primi 45 minuti. Nella ripresa si eclissa e perde in efficacia e concentrazione. Dall'83' Egharevba 6: piazza qualche accelerazione importante per allungare la difesa avversaria.

Agostinelli 5,5: manca sempre la firma per creare l'opera d'arte. I dettagli a volte contano e fanno la differenza, oggi più che mai sono importanti per valutare la sua prestazione, buona fino allo spunto finale.

Toci 6: prende un giallo per simulazione degno di una puntata di “Mistero”, il contatto c'è ma non è passibile nè di rigore nè di sanzione. Nei 90 minuti risente sicuramente di momenti in cui la squadra lo lascia isolato lì d'avanti, affidandosi a lui più per proteggere il pallone che per creare occasioni. L'impegno però non manca, e le doti fisiche sono un prezioso compagno.

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