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Venezia-Brescia è stata sfida totale sabato scorso: se nel match del “Penzo” di Serie B van de Looi ha regalato un punto alla formazione di Gastaldello che tiene attaccate le Rondinelle nella lotta per non retrocedere, la Primavera di Aldo Nicolini ha ceduto al passo dei giovani lagunari al “Taliercio” perdendo per 2-0. 11 indisponibili, 4 sconfitte nelle ultime cinque e sogno play-off mai veramente possibile, il Brescia sta vivendo una stagione in Primavera 2a caratterizzata da grandi difficoltà. Ma nella tempesta che coinvolge la società del presidente Cellino a tutti i livelli, Nicolini sta seminando nel prato verde del vivaio per il futuro del club: contro gli arancioneroverdi, Roque Maisterra (classe 2006) e Giacomo Maucci (classe 2007) hanno composto il duo di centrocampo, entrambi all'esordio in Primavera dal 1'.

Solamente l'inizio

Figlio di Hernan Maisterra (ex-calciatore argentino con 10 presenze con il River Plate nella stagione 1997-1998) e centrocampista come il padre, Roque Maisterra non è figlio del settore giovanile del Brescia. Prima di arrivare in Lombardia, più di un anno fa, ha militato nel fertile vivaio del Villarreal per tre anni, giocando, però, da prima punta. In Italia ha dovuto attendere il compimento dei 16 anni per giocare, ma prima dell'inizio della stagione corrente (dove era destinato a far parte dal primo giorno della Primavera di Possanzini) si rompe la clavicola, il 12 agosto precisamente. Torna ad inizio ottobre e viene aggregato con la U17 per guadagnare del minutaggio e cominciare a prendere dimestichezza con il nuovo ruolo: prima trequartista, poi gradualmente mezzala e play puro davanti alla difesa. Si ispira a Modric ed Enzo Fernandez, due dei centrocampisti migliori su scala mondiale, anche se per fisicità e tempi di gioco ricorda un altro prodotto del settore giovanile del submarino amarillo, Rodri, attuale cardine della mediana del Manchester City di Pep Guardiola. Ben piazzato dal punto di vista fisico, ma anche dinamico nella fase di riconquista della sfera, incarna il prototipo di volante davanti alla difesa che tanto amano nel calcio argentino. Gioca da pochissime partite da 5, eppure la base e il percorso di crescita che lo attende appaiono tra i più promettenti. Piccola curiosità: sabato indossava la maglia numero 4, quella di Sandro Tonali agli esordi in Serie A con il Brescia.

Giovane tra i giovani

Non siamo abituati, purtroppo, a leggere nelle distinte nomi di quindicenni o sedicenni che giocano con la Primavera. La categoria U19 sta diventando sempre di più ad appannaggio dei più grandi, ma qualche esempio virtuoso sparso qua e là c'è. Sabato contro il Venezia è scoccata l'ora di Giacomo Maucci, classe 2007, schierato dal 1' minuto per l'assenza di Riccardo Fogliata dopo qualche spezzone giocato nelle gare precedenti con la squadra di Nicolini. Il Brescia non ha la formazione U18 e questo favorisce l'arrivo dei più giovani con la Primavera: lo sa Maisterra e lo sa Maucci, ma l'approdo di quest'ultimo in U19 non è dato solo dalle contingenze. All'ottavo anno nel settore giovanile delle Rondinelle, Maucci nasce come trequartista o mezzala, ma sabato ha giocato nei due di centrocampo. Possiede una visione di gioco rara per la sua età e la categoria in cui milita, si destreggia bene sia nel corto che nel lungo con entrambi i piedi. Brevilineo, quasi esile, ha il piglio di chi si vuole guadagnare il posto con i più grandi già da subito. Le potenzialità ci sono, i paragoni con il passato sono incoraggianti: alla sua età, Sandro Tonali non aveva ancora esordito in Primavera, salvo poi fare una toccata e fuga in U19 per trovare spazio a 17 anni in Serie B. Era un Brescia diverso e una Primavera diversa, il Primavera 1 si era appena diviso dal Primavera 2. Come abbiamo detto per Maisterra, però, le premesse sono incoraggianti.

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