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Foto di Leonardo Bartolini
Foto di Leonardo Bartolini

La difficoltà del campionato italiano a competere in ambito europeo negli ultimi anni ha portato nell'ambiente sportivo del nostro stivale un enorme malcontento, tanto che spesso si sentono fare paragoni con squadre di altri campionati. Uno dei discorsi più in voga riguarda i settori giovanili. Se nelle maggiori serie europee si tende a lanciare nella mischia i giovani cresciuti nel proprio vivaio, in Italia questa tendenza ancora sembra non prendere piede, o meglio non per tutti.

 

 

Un resoconto della FIGC riguardo i bilanci complessivi delle squadre italiane però ha mostrato un dato interessante, ovvero gli investimenti che le società hanno fatto negli ultimi anni per contribuire a migliorare il settore giovanile è in aumento del 24%. Se fino a 5 anni fa le spese ammontavano a circa 130 milioni di euro adesso si è arrivati a superare la soglia dei 160. Particolare questo che fa ben sperare per la crescita dei nostri ragazzi, spesso costretti a scegliere società estere che ripongono in loro la fiducia. Il periodo in cui la crescita d'investimento è incrementata notevolmente è quello tra la stagione 18/19 e 19/20, quando a fronte dei 2.5 milioni annui si è passati agli oltre 16 milioni.

 

 

Questa crescita decennale ci ha portato ad affiancare la Francia al terzo posto europeo per soldi spesi. Ancora lontane Inghilterra e Germania, che stazionano al primo e secondo posto. Dietro di noi la Spagna, e a seguire Russia, Svizzera, Olanda, Portogallo e Belgio.

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