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Nell'ambito di una conferenza stampa per fare il punto sulla stagione appena conclusa e sul futuro del Lecce, il presidente dei salentini Saverio Sticchi Damiani ha parlato anche della Primavera giallorossa. Dalla vittoria dello Scudetto ai giocatori, passando per un elogio al lavoro di Corvino fino a un commento sulle parole di critiche di Gravina. Di seguito le dichiarazioni del presidente del Lecce. 

Lecce Primavera, conferenza Sticchi Damiani

"Abbiamo tanti calciatori di proprietà, abbiamo vinto contro tutto e tutti, vincendo una semifinale su gara secca in casa di una squadra che si è piazzata molte posizioni al di sotto del Lecce Primavera. Dopo aver vinto un campionato, doversi giocare una cosa del genere... è un unicum. Perché si è deciso di far disputare queste fasi finali dove c'era una squadra che disputava i playoff scudetto. La nostra squadra ha vinto due volte: in campionato e ai playoff, ero già soddisfattissimo del primo posto; ripeterlo in una lotteria come quella dei playoff sembrava impossibile e invece ce l'abbiamo fatta, Hasic ci ha regalato uno scudetto straordinario. I complimenti li faccio allo staff tecnico, ma anche a Corvino che in pochissimo tempo ha costruito un gruppo vincente. Noi abbiamo investito un budget contenuto, lavorando con le idee e andando su mercati alternativi, rispettando i numeri del Lecce. Le intuizioni sono state tantissime e vincenti, abbiamo fatto un altro miracolo o capolavoro, che ci dà un ulteriore serbatoio: oltre ad avere il bilancio in equilibrio e calciatori della prima squadra di proprietà, tanti giovani avranno l'occasione di mettersi in mostra già nel ritiro come è accaduto con Gonzalez".

Sulle parole critiche di Gravina: "Le ho lette. La prima riflessione che ho fatto è che, dieci giorni fa in occasione del premio Prisco, mi fu consegnato proprio da lui e parlò di Lecce come modello di calcio sostenibile e in cui si rispettano gli equilibri di bilancio. Quella vittoria a Monza fu omaggiata, disse parole che apprezzai molto. Oggi ho letto anche io con sorpresa queste dichiarazioni. Mi viene da dire che, proprio per creare questo tipo di modello che lui ha apprezzato, il Lecce è costretto anche a fare queste scelte sulla Primavera. Non possiamo pensare di prendere calciatori italiani che viaggiano su cifre diverse, dobbiamo avere idee andando su mercati europei e questo non rappresenta alcun divieto di regolamento. Forse ci vorrebbe un regolamento che vieti ai grossi club di andare dai nostri talenti e trovare il modo di prendere bambini nel settore giovanili dei grandi club con somme di denaro più o meno apparenti. Il nostro territorio viene spesso saccheggiato e lo abbiamo subito molto negli anni passati. Non si vincono i campionati con gli stranieri, ma con la capacità di saperli scegliere, l'allenatore ci ha dedicato l'anima e non va mortificato il nostro lavoro. E poi in Serie A ci sono squadre che giocano solo con stranieri: non capisco perché si parli di stranieri solo per la Primavera. E poi noi abbiamo dato 4 calciatori all'Italia".

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