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Storie di Primavera

Intervistato al Social Football Summit andato in scena oggi presso lo stadio Olimpico di Roma, Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ha toccato anche alcuni temi riguardanti i settori giovanili. 

Le parole di Casini sulla valorizzazione dei giovani

“Penso che le leggi debbano aiutare il nostro campionato. L’argomento giovani è al centro della preoccupazione delle squadre di Serie A. Un mercato che porta alla partenza di campioni affermati deve ancora di più spingere a puntare sui vivai e sulla valorizzazione dei giovani. A volte la Serie A si considera dall’esterno in termini negativi, ma se guardiamo i club e le proprietà del nostro calcio, ci troviamo davanti alle realtà imprenditoriali più importanti in Italia e nel mondo. Il calcio è una risorsa per il paese, da tutti i punti di vista”.

Lorenzo Casini, presidente Lega Serie A

Casini sulle strutture e sulle possibili sperimentazioni

“Stadi? Le infrastrutture sono il problema principale. Non è colpa della Serie A, ma è un problema che la riguarda. I club hanno la colpa di non aver investito negli anni ‘80 e ’90, quando potevano permetterselo. Ma oggi il problema non è di risorse, ma soprattutto per la burocrazia. Novità regolamentari nel calcio? Il mondo del calcio deve sforzarsi a trovare novità, soprattutto per attirare i più giovani. Come le espulsioni temporanee, ad esempio. Ormai le amichevoli non ci sono più, quindi si possono sperimentare soltanto nei campionati giovanili. Ma anche il fuorigioco con la reintroduzione della luce tra l'attaccante e il difensore".

Arbitro

Già in passato Casini era intervenuto per parlare dei campionati giovanili, in particolar modo riguardo al Primavera 1 e alla massiccia presenza di calciatori stranieri. Il numero uno della Lega di Serie A aveva parlato, nello scorso giugno, della necessità di rivedere le conseguenze della sentenza Bosman, risalente agli anni '90. Secondo Casini, avere una maggioranza di calciatori italiani nelle giovanili porterebbe importanti benefici a tutto il movimento. Queste le sue parole di alcuni mesi fa sul tema. 

"Per il campionato Primavera siamo riusciti a introdurre delle regole che andranno già dalla prossima stagione ed entro tre anni ad avere un’ampia maggioranza di giocatori italiani. A livello nazionale, noi seguiamo le regole Uefa. Credo che sia giunto il tempo di lavorare con l’Uefa e con la Commissione Europea per rivedere le conseguenze della sentenza Bosman. Non dico si possa tornare a un massimo di tre stranieri, però mettere un limite più severo è nell’interesse di tutti”.

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