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Roberto Baggio
Roberto Baggio

«Credo che ai giovani italiani di oggi manchi la strada, quella in cui sono cresciuto io. Ci bastavamo due magliette e la porta era fatta". Spesso quando si pensa al nuovo ricambio generazionale e si mettono in dubbio i giovani che gradatamente stanno guadagnando il loro posto tra i più grandi, si fa riferimento alla mancanza dei fondamentali tecnici o ad altri aspetti legati comunque agli insegnamenti delle rispettive scuole calcio. Troppo spesso però ci si scorda che il calcio non è solo tecnica, ma preclude molti altri atteggiamenti che permettono ai giovani di formarsi nella maniera giusta e di poter offrire il loro contributo al calcio italiano. L'ex calciatore e vicecampione del mondo Roberto Baggio ai microfoni di Tuttosport, con le parole virgolettate iniziali, ha voluto sottolineare di come il problema dei giovani non siano tanto gli stop o le marcature preventive, quanto invece lo spirito e la semplicità del calcio di altri tempi, in cui senza troppe pretese ai ragazzi bastava veramente poco per giocare e divertirsi. Proprio questo aspetto, che potrebbe sembrare scontato, è in realtà la chiave che ha permesso alle generazioni precedenti di guardare il calcio con occhi diversi e di affrontare questo sport nella maniera giusta.

Sul percorso dei giovani

Roberto Baggio, nella sua intervista ai microfoni di Tuttosport ha affrontato l'argomento giovani, evidenziandone le caratteristiche da lui ritenute fondamentali: “Credo che ai giovani italiani di oggi manchi la strada, quella in cui sono cresciuto io. Ci bastavamo due magliette e la porta era fatta. In quelle realtà sviluppi un bagaglio tecnico che poi ti porti dietro per tutta la vita. Oggi abbiamo il timore che i nostri figli incontrino difficoltà, ma sono proprio quelle che ti formano. C’è troppa pressione, i ragazzi devono essere lasciati tranquilli, devono poter fare il loro percorso”. Il Divin Codino ha parlato anche di come sia cambiato il calcio nel corso del tempo: "I tempi poi sono cambiati, quello che vediamo oggi è uno sport completamente diverso, c’è molto più studio, più conoscenza e più cultura. Una volta giocavamo sempre e solo con la palla. Era l’attrezzo che non dovevamo mai perdere o abbandonare…".

Roberto Baggio
Roberto Baggio

Su Yildiz e sulla nazionale di Spalletti

Baggio ha inoltre parlato di Kenan Yildiz, attaccante turco classe 2005 attualmente di proprietà della Juventus: “Yildiz mi piace molto, ha delle qualità incredibili. Detto questo, credo che il calcio in Italia sia sempre stato e sia tuttora molto difficile”. In occasione degli Europei di quest'estate, l'ex attaccante ha anche sottolineato il lavoro di Spalletti, incoraggiando gli azzurri in vista della competizione: “Credo che sia un progetto in fase di costruzione. Spalletti ha le qualità per scegliere i giocatori che rappresenteranno l’Italia all’Europeo. Bisogna dare il tempo a questi ragazzi per lavorare in pace…Quando ti presenti a una competizione così importante, devi partire già dall’idea che darai tutto. Il lavoro che andranno a fare da qui in poi sarà quello che determinerà il loro percorso”.

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