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Da Pavlovic a Scalvini: quando il talento si ferma a un metro dal traguardo

Due giovanissimi accomunati dal talento e dalla sfortuna

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Scalvini Italia

Cos’hanno in comune un classe 2003 dell’Atalanta e un classe 2004 del Bayern Monaco? L’età, il talento… ma anche la sfortuna. Nella stagione della definitiva consacrazione, i due gioielli che Italia e Germania volevano sfoggiare ad Euro2024 si fermano. Giorgio Scalvini e Aleksandar Pavlovic sono stati traditi dal proprio fisico a pochi passi dal traguardo dell’Europeo.

 

Pavlovic, un’estate all’insegna del rammarico

Se per molti calciatori l’estate è all’insegna del relax che dura poco, per alcuni diventa occasione di riguardare indietro con un pizzico di rammarico. E’ proprio quello che succederà ad Aleksandar Pavlovic durante l’Europeo. Il giovane classe 2004 del Bayern Monaco, che per alcuni mesi si è ritrovato a scalzare addirittura Kimmich sulla mediana dei bavaresi, ha dovuto rinunciare al sogno di una vita per una delle motivazioni più sfortunate di sempre. Proprio oggi, a due giorni dalla partita inaugurale, il tedesco è stato costretto a lasciare il ritiro per una tonsillite. Si tratta di un colpo tremendo, soprattutto dopo la splendida stagione che aveva confezionato: al suo primo anno di Bundesliga, il bavarese d.o.c. aveva raccolto 19 presenze condite da 2 gol e 2 assist. A fare impressione però sono state la sua capacità di leggere il gioco prima degli altri, l’abilità nel posizionarsi costantemente in maniera impeccabile, ma anche le tonnellate di carisma con cui ha saputo gestire il peso di una maglia come quella della squadra della sua città. Insomma, Pavlovic è l’esempio di come a volte la vita si giri dall’altra parte, non concedendo il tanto atteso lieto fine ad una storia che sembrava da incorniciare. 

 

Scalvini, dalla gioia dell’Europa League al “crack” del crociato sinistro

Giorgio Scalvini è patrimonio assoluto del nostro calcio. E’ l’esempio di come un talento, con le giuste attenzioni e i giusti stimoli, possa esplodere in una maniera folgorante e decisiva. L’anno perfetto, quasi da incorniciare e appendere al muro, comprende la conferma tra i titolari inamovibili nel modo di pensare calcio di quella vecchia volpe di Gasperini, ma anche la strepitosa e devastante dimostrazione di forza contro gli imbattuti del Bayer Leverkusen in finale di Europa League. C’è quel quasi però a stonare, ad aggiungere una nota amara ad una stagione dolcissima. L’ultimo impegno prima di andare in ritiro con la Nazionale di Spalletti (che ovviamente lo convoca per la spedizione di Euro24), è un inutile quanto tardivo recupero contro la Fiorentina. E’ quel maledetto 2 giugno che si infila come un granello di sabbia dentro un ingranaggio praticamente perfetto. Il crociato anteriore sinistro fa “crack” in un normalissimo scontro di gioco, costringendo il ragazzo di Chiari a mettere da parte il sogno di una competizione internazionale con la Nazionale, almeno per un altro po’. 

Scalvini

Scalvini Atalanta – ELISA CITRON

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