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Martina Cutrona
Martina Cutrona

Uno dei prospetti più interessanti di casa Juventus è indubbiamente l'attaccante Tommaso Mancini. Dal Vicenza - con cui ha esordito in Serie B da giovanissimo - alla Primavera bianconera, fino alle prime apparizioni con la Next Gen. Il giovane Mancini si è raccontato in una lunga intervista a Juventusnews24. Ecco le parti salienti delle sue dichiarazioni. 

Sul Vicenza

“Fino ai 12 anni giocavo a calcio ma praticavo anche lo sci. Poi ho scelto il calcio e di fare l'attaccante. In Under 15 sono cresciuto e mi ha chiamato la Nazionale, fino all'esordio a 16 anni in Serie B. Farlo con la squadra della mia città è stato bellissimo. Quando il mister mi ha chiamato non ci credevo. Dopo ho chiamato la mia famiglia e i miei amici: è stata una giornata indescrivibile. Paolo Rossi? Ho avuto la fortuna di conoscerlo, mi ha dato dei consigli da attaccante. I tanti club su di me? La mia scelta è arrivata quando ho deciso per la Juventus. Reputo che sia la società con più strutture e con un percorso che possa farmi crescere più di tutte. 

Sulla Juventus

“Nel momento in cui sono venuto per firmare è stato uno shock. Indossare uno stemma come quello della Juventus, la squadra che tifavo fin da bambino, è una cosa incredibile. Mi ritengo fortunatissimo ad essere qua. L'inizio non è stato dei migliori, un po' per l'ambientamento. La Juve mi ha fatto crescere tecnicamente e tatticamente. Ho più certezze. Voglio essere decisivo in ogni partita e in ogni momento. La stagione? Nella prima parte di campionato siamo stati dominanti. La seconda è sempre più difficile. Siamo giovani, il mister ci dice che fa parte della crescita. Meritiamo di stare in alto. Youth League? Siamo usciti ai rigori in una partita difficile e strana. Eravamo superiori. Obiettivo? Arrivare ai play-off e dimostrare ciò che siamo. Siamo la Juve e la Juve deve stare sempre in alto e vincere. Ammiriamo tutti mister Montero, è una fortuna averlo come allenatore. Mi aiuta a liberarmi dei difensori, è un maestro sia in campo che fuori. Ci sprona e ci dà consigli, soprattutto come uomini. Yildiz? Kenan è devastante nell'uno contro uno. Ogni volta che punta l'uomo lo salta. È un ragazzo umile quindi può arrivare in alto. Hujsen? Ho capito subito che si trattava di un difensore forte. Può arrivare a grandi livelli”.

Juventus Next Gen e il sogno prima squadra 

“La seconda squadra è un passaggio importantissimo, è una fortuna averla. Ho fatto tre presenze, si sente già l'atmosfera da prima squadra. Sono un gruppo bellissimo e coeso, lavorare con loro mi fa crescere. Brambilla? Mi ha fatto sentire subito a mio agio. Mi ha detto di stare sereno e giocare tranquillo. La Next Gen è un passaggio fondamentale. In Italia spesso si passa dalle stelle alle stalle: prima sei un fenomeno e dopo non sei nessuno. Nella Juve puoi fare questo trampolino di lancio per poi salire in prima squadra. Gli allenamenti con Allegri? Davanti avevo tutti i campioni. Allenarsi con loro è clamoroso, è tutto perfetto. Mi hanno stupito le strutture e la mentalità vincente, anche nelle partitine. Chi mi ha impressionato? Vlahovic. Consigli? Di essere cattivo, andare forte su ogni palla e fare gol. Lo stage in Nazionale? Esperienza stupenda che aiuta a migliorare tanti aspetti. Coverciano è stupendo. Il mio obiettivo? Voglio arrivare in prima squadra. Voglio lavorare, crescere, mantenendo sempre i piedi per terra. Ma voglio salire, sfondare e crescere nel calcio che conta”. 

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