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“Chi ben comincia è a metà dell'opera”. Un proverbio antico, ma che rimarrà per sempre di attualità. Dopo una stagione fatta di alti e bassi, l'Inter vuole tornare a lottare per le zone che contano della classifica. Dopo cinque partite, la squadra di Chivu ha totalizzato 13 punti grazie alle vittorie contro Empoli, Fiorentina,Frosinone e Torino e il pareggio contro il Cagliari. Nell'ultimo match disputato dai nerazzurri, a spiccare è stato Thomas Berenbruch, tra le note positive di questo inizio di stagione. 

Sfumature nerazzurre

Il nerazzurro nel destino. Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Renate, nel 2020 Berenbruch passa all'Inter. Sono solo ventisette i chilometri che dividono la città brianzola dal “Konami Youth Development center", centro sportivo che ospita le partite casalinghe delle giovanili della beneamata. Ventisette chilometri di sogni e progetti. Nella stagione 2021-22, la prima dopo l'emergenza Covid, il classe 2005 riesce a ritagliarsi uno spazio da protagonista nell'U17 di Tiziano Polenghi, totalizzando 22 presenze, 5 reti e 3 assist. Lo scorso anno, Berenbruch è riuscito ad imporsi anche in U18, mettendo a segno 10 reti e 9 assist in 30 presenze. Numeri di un centrocampista “travestito” da attaccante. L'unica nota dolente di una stagione quasi perfetta, rimane la sconfitta in finale scudetto contro la Spal. Una ferita, che però non cancella la crescita e i progressi del 18enne.

Centrocampista tuttofare

Aggressività e decisione. Un file rouge collega Thomas Berenbruch al Christian Chivu versione giocatore. Per essere precisi, solo da un punto di vista caratteriale. Infatti, a differenza del suo attuale allenatore, il classe 2005 è un centrocampista. Da un punto di vista tattico, l'ex Renate può ricoprire il ruolo di mezz'ala o in caso di necessità di esterno offensivo. La duttilità: una caratteristica apprezzata da tutti gli allenatori. Anche per questo motivo il 18enne può rappresentare l'erede naturale di Ebenezer Akinsanmiro, destinato in questa stagione ad alternarsi tra prima squadra e Primavera. Oltre a saper recuperare tanti palloni, Berenbruch può essere letale anche negli inserimenti senza palla. Un centrocampista che in poche parole sa abbinare l'intensità a tecnica e quantità. Interessante vedere come le sue prestazioni siano sempre andate in crescendo. Complice la squalifica di Stankovic, nelle ultime gare il classe 2005 è stato schierato come titolare segnando una rete contro il Torino e giocando da protagonista contro Real Sociedad e Frosinone.

Tempo al tempo 

Anche se è appena passato un mese dall'inizio del campionato, possiamo dire che Berenbruch è sulla strada giusta. Nonostante sia alla sua prima stagione in U19, il classe 2005 si è calato bene all'interno di questa nuova realtà. Inutile però nasconderlo: il campionato Primavera è solo l' anticipazione del calcio dei grandi. Un calcio in cui conta la tecnica ma anche la maturità. A tal proposito, negli ultimi anni l'Inter si è rivelata come una delle società in grado di lavorare meglio sulla crescita dei giovani: Casadei e Fabbian su tutti. Quindi, l'importante per Berenbruch è quello di dare “tempo al tempo” e di cercare di non bruciare troppo velocemente gli step di crescita.

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