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Palladino
Palladino

All'interno di una lunga intervista rilasciata a So Foot, Raffaele Palladino ha raccontato la sua filosofia di calcio, soffermandosi sul momento delle giovanili italiane. Dal suo inequivocabile discorso, traspare un forte contrasto con i valori che oggi vengono trasmessi ai ragazzi, in tutti i livelli delle giovanili.

Monza Primavera

Un'ideale di rottura con la tradizione italiana

Per molti potrebbe essere un grido di allarme, per altri un semplice consiglio per tentare di tracciare una strada diversa. Quello che ci lascia stupìti è la forma utilizzata dal tecnico del Monza per veicolare il suo messaggio: schietto, diretto e senza pericolosi e interpretabili giri di parole. “Oggi, ai più giovani insegniamo troppa tattica. Alla scuola calcio, ai bambini insegniamo i moduli o giocare a uno o due tocchi, cose che possono apprendere anche più avanti. Per me si dovrebbe curare con più attenzione la tecnica individuale. Prima di allenare una prima squadra, non pensavo si dovesse insegnare ancora la postura sul primo controllo o come calciare in porta”. Un pensiero sicuramente divisivo, di rottura con la tradizione del nostro paese, ma forse necessario per cominciare una transizione che ci porti verso un calcio più europeo e più spettacolare. 

Il pensiero sui giovani talenti italiani

Difficile trovare nel panorama italiano un allenatore desideroso di esporsi in maniera così netta riguardo il paradigma culturale che governa le giovanili italiane, su tutti i livelli. Eppure, l'ex tecnico del Monza Primavera lo ha fatto senza troppi tentennamenti. Spesso ci dimentichiamo di quanto siano importanti gli anni della scuola calcio, i primi momenti in cui veramente un calciatore si sviluppa muovendo i suoi primi passi. Ebbene, anche in questo senso per Palladino il metodo è da rivedere: “Nelle scuole calcio si insegnano i moduli ancor prima dello stop. Bisogna lasciare i nostri ragazzi liberi di lavorare sulla tecnica, perché sugli schemi ci si può lavorare più avanti”. Una frase che la giovane guida tecnica del Monza sta cercando di mettere in pratica anche nel calcio dei grandi. E i risultati parlano chiaro: anticonformista e abituato a ragionare fuori dagli schemi, l'allenatore ha anche dichiarato di farsi venire le idee migliori mentre dorme. Che siano questi i segreti del -4 dalla zona Europa? Difficile dirlo. Potrebbero invece diventare dei princìpi da seguire per la Primavera del club brianzolo, invischiata nella lotta per non retrocedere (distante soltanto due punti l'ultimo posto, al momento occupato dalla coppia Bologna-Frosinone). 

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