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La Juve Stabia guarda al futuro. Nonostante le difficoltà economiche, negli ultimi anni le Vespe si stanno ritagliando uno spazio rilevante all'interno del panorama giovanile italiano. I risultati ottenuti dai gialloblu nell'ultimo anno sono sotto gli occhi di tutti: per quanto riguarda la Primavera, i campani sono riusciti a chiudere il proprio campionato al quinto posto, giocandosela contro corrazzate come Bari e Palermo. La ciliegina sulla torta è stata però l'ottima stagione dell'U15, capace di arrivare ad un passo dallo scudetto di categoria. E mentre anche in casa Juve Stabia è iniziato il conto alla rovescia per l'inizio della nuova stagione, noi di MondoPrimavera.com abbiamo contattato il responsabile del settore giovanile campano, Saby Mainolfi, per fare un bilancio sul percorso di crescita intrapreso dal vivaio gialloblu. Questa la sua intervista ai nostri microfoni.

Le parole di Saby Mainolfi a MondoPrimavera

Il Settore Giovanile della Juve Stabia, è proprio un’oasi felice come spesso ripete il Presidente?       ”Cerchiamo di lavorare in maniera tranquilla, credendo nelle capacità dei nostri ragazzi, formandoli prima come uomini di calcio e poi valorizzando le attitudini tecniche, tattiche e fisiche di ogni singolo. Siamo un club di serie C, purtroppo oggi gli sforzi ed i sacrifici vanno raddoppiati per sopperire alle difficoltà economiche e strutturali che nella terza lega professionistica sono all’ordine del giorno. Siamo un settore come tanti in Italia che cerca di dare il massimo con il minimo in ogni circostanza”.

Il gruppo Under 15 ha sorpreso tutti: vi aspettavate la finale? Peccato per la sconfitta...
“Certamente è stato un traguardo importante, raggiunto con la costanza quotidiana del gruppo squadra. Dall’esterno nessuno avrebbe scommesso un euro sul fatto che saremmo arrivati a disputare la finale scudetto, ma posso garantirvi che lo staff, i ragazzi, noi tutti c'eravamo prefissati di poter arrivare lontano. Si è respirata un’aria positiva fin dal primo giorno di preparazione.Nell’arco dell’intero campionato, a memoria, non ricordo nessuna partita in cui la squadra sia stata surclassata dall’avversario, soprattutto sotto il profilo agonistico, abbiamo lottato su ogni singolo pallone, finale compresa, ed è proprio questo il leit motiv che cerchiamo di trasmettere ai nostri gruppi: tutte le partite si giocano fino al 95’, con determinazione, sacrificio e spensieratezza”.

Pronti alla ripartenza delle attività con la nuova riforma sullo sport? 
“Ripartiremo subito dopo la metà di agosto: abbiamo le rose e gli staff tecnici pronti. Credo che alcune situazioni legate a decisioni sui ricorsi in atto tra le varie leghe, possano far slittare gli inizi dei campionati giovanili. Si riparte in una stagione comunque diversa, la nuova legge appena approvata, certamente ha portato delle modifiche importanti nel mondo calcistico giovanile, che ancora sono poco chiare e, come tutte le leggi, molto spesso sono soggette ad interpretazioni. La FIGC ha apportato varie modifiche a tanti articoli delle proprie carte federali, che siano giuste o errate, non sta a me giudicare, posso solo sperare che siano rispettate e non ci sia, anche in questo caso, un susseguirsi di ricorsi, altrimenti ci troveremo in una stagione calcistica dominata poco dal terreno di giuoco ma da tutt’altro”.

Nel calciomercato dei dirigenti, il suo nome è stato accostato a diverse società 
“Fa piacere che il lavoro venga apprezzato da società importanti, offre quella carica giusta per continuare a migliorarsi. Sono alla decima stagione alla Juve Stabia, ho un contratto fino al 30.06.2027, ho un rapporto leale e di stima con il Presidente, con l’Amministratore e con tutte le cariche societarie. Il nostro Presidente, da quest’anno, è solo nella gestione, quindi nel rispetto della persona di Andrea Langella, abbiamo accantonato le proposte di altri club e con testa bassa e silenzio, cercheremo di portare avanti il progetto del nostro giovanile”

Il settore giovanile Italiano, viene sempre messo in discussione, a detta di tanti sforna pochi talenti “Sicuramente abbiamo le nostre colpe, tutto il movimento giovanile deve assumersi le proprie responsabilità quando arrivano pochi calciatori in prima squadra. Potremmo stare qui a parlare per ore, di metodologie, strutture… Noi, nel nostro piccolo, siamo fortunati e riusciamo ogni anno ad inserire nella rosa della nostra Juve Stabia, almeno 2 elementi. Ma mi creda il vero problema sono i genitori, soprattutto quelli facoltosi, che forzano i proprio figli. Arrivano alle proprietà, ai direttori generali, e con spinte di promesse economiche, in un momento dove, ripeto, il calcio vive una crisi, propongono i propri figli, senza rispetto del nostro ruolo e soprattutto a discapito dei loro figli. Il campo è il giudice supremo, dico a queste persone, investite nella formazione scolastica dei vostri figli, poi se hanno una dote per il calcio, con la propria cultura possono ricoprire tanti altri ruoli, non per forza i calciatori, ma dirigenziali e aziendali che sono importanti al pari merito”.

Si ringrazia la Juve Stabia nella persona di Ciro Novellino per la concessione della foto e dell’intervista.

 

 

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