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Bigica
Bigica

Ai microfoni di TvPlay Emiliano Bigica, allenatore della Primavera del Sassuolo, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine di una stagione che non si sarebbe potuta concludere in modo migliore. Nonostante alcune difficoltà in campionato, gli emiliani sono riusciti a sbaragliare l'Inter di Cristian Chivu e a strappare la vittoria dello scudetto alla Roma durante la fase finale. Bigica, fresco di rinnovo, ha ribadito l'importanza del settore giovanile neroverde, da cui sono passati calciatori importanti, frutto del lavoro di una società che ha sempre puntato sul vivaio. Di seguito le sue dichiarazioni. 

Sassuolo Primavera 

La sorpresa della vittoria dello scudetto

Emiliano Bigica ha iniziato l'intervista parlando della sorpresa dell'aver vinto il campionato, dopo aver dominato la Final Six: 

Abbiamo fatto un percorso fantastico nei playoff perché non mi aspettavo nemmeno io di poter fare così bene. Abbiamo segnato 7 gol in 3 partite e ne abbiamo subito solo uno. Io batto molto sull’attenzione e sulla mentalità. Il campionato, invece, è stato un po’ altalenante anche perché abbiamo fatto bene in fase offensiva ma meno in fase difensiva”.

L'importanza del settore giovanile neroverde

Bigica ha continuato l'intervista sottolineando l'attenzione posta dalla società neroverde nei confronti del vivaio: 

"Secondo me non si vince mai per caso, questo risultato è il frutto del lavoro della società. Il direttore Palmieri ha sempre avuto idee mettendomi a disposizioni gruppi importanti su cui lavorare. In questi anni al Sassuolo sono passati calciatori importanti che giocano o in Nazionale o in Prima Squadra di club professionistici. Penso che anche nel futuro il Sassuolo potrà contare su calciatori provenienti dal settore giovanile". 

Francesco Camarda
Francesco Camarda - Foto MICHELE DI VOZZO

E su Camarda?

Emiliano Bigica ha concluso il suo intervento esprimendo la sua opinione su uno dei talenti più cristallini del calcio italiano, Francesco Camarda

"Il suo primo gol in campionato l’ha fatto contro di noi. È un 2008 non dimentichiamolo. Può diventare un top player. Mi fa ridere quanto in Italia dicono che non ci sono più talenti, le nostre Nazionali giovanili sono tornati ad essere di livello soprattutto negli ultimi 6-7 anni. Bisogna puntare sui giovani, farli sbagliare senza caricarli di troppa pressione". 

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