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Inter-Empoli, le pagelle degli azzurri: Stubljar tiene a galla i suoi, prestazione sottotono degli azzurri

Le pagelle della squadra di mister Buscè

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Stubljar 6,5: evita un passivo troppo severo rendendosi autore di un paio di miracoli. Esente da colpe sui goal subiti.

Marianucci 5: entra in ritardo su Akinsanmiro provocando il secondo rigore della partita. Molte volte è fuori posizione.(dal 77' Dragoner:SV)

Indragoli 5,5: Carboni gli fa perdere spesso la bussola mandandolo fuori posizione. Alterna belle cose ad altre meno belle.

Alessio 6: si sacrifica molto lavorando spalle alla porta ed offrendo sponde per i propri compagni.(dal 45' Ekong 5,5: rispetto alla sfida contro il Bologna, non lascia il suo zampino).

Guarino 5,5: bene per quaranta minuti, poi in area di rigore devia in maniera scomposta di mano il cross di Dervishi, aprendo le porte al vantaggio dell'Inter. Nel secondo tempo, soffre la fisicità di Esposito.(dal 57' Barsi 5,5: subentrato per dare più impredibiità agli azzurri, finisce per essere risucchiato dalla rocciosa difesa nerazzurra)

Boli 5,5: partecipa con poca frequenza alla fase offensiva dell'Empoli. Perde il duello personale con Owusu.

Zenelaj 6: sul tramonto della prima parte di gara, impegna Botis con una conclusione violenta. Non si rende protagonista di intuizioni ecclatanti ,ma gestisce la palla in maniera semplice evitando di forzare la manovra.(dal 57' Degli Innocenti 5,5: entra in un momento difficile, fallendo nel provare a rimettere in partita gli azzurri)

Ignacchiti 5,5: nel primo tempo ha delle belle intuizioni, con il passare dei minuti anche lui cala vistosamente. Oggi, un po' troppo spento.

Renzi 5,5: come sempre regala una prestazione di impegno e sacrificio, rimane però estromesso spesso dal gioco dell'Empoli.(dal 77' Seck:SV)

Angori 5,5: sulla fascia sinistra, Dervishi gli sbarra la strada. Meno lucido delle altre volte.

Nabian 5,5: crea l'unica grande occasione della partita dell'Empoli. Tanto impegno per il classe 2004 che però nel secondo tempo sparisce dai radar.

FOTO LEONARDO BARTOLINI

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