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Milan, debutto in Champions League per Chaka Traorè

Per l’ivoriano arrivano i primi minuti in Europa con la maglia rossonera

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Nella notte che getta ombre sul futuro del Milan, con l’1-3 a San Siro per mano del Borussia Dortmund, c’è spazio per un nuovo esordio assoluto in Champions League tra i ragazzi di Pioli. Al 77′, con il risultato già pesantemente indirizzato, Samuel Chukwueze ha lasciato il campo a Chaka Traoré. Per il classe 2004 ivoriano, i primi dodici minuti (più corposo recupero che ha prolungato la partita fino al 97′) sono un punto di partenza, i primi chilometri di dislivello in un vero e proprio gran premio della montagna. 

Milan Traoré

Ricomincio da qui

Aldilà dei pochi momenti che gli hanno permesso di mettersi in mostra, per l’ex Parma sono venti minuti scarsi che in parte raccontano il suo percorso di crescita: come abbiamo già ribadito nel focus a lui dedicato, dopo il primo anno di assestamento nella Primavera di un Milan allora allenato da Giunti, “Piccolo Chaka” è diventato grande e si è insinuato all’interno di un gruppo squadra che sta imparando a conoscerlo ed apprezzarlo. Al di fuori degli apprezzamenti che cominciano ad arrivare e della benedizione di un certo Rafael Leao, il nativo della Costa d’Avorio ha cambiato marcia: il rendimento, sia nel Primavera 1 che in Youth League, ha cominciato a prendere i binari di una insolita continuità, ultimamente diventata consuetudine. Adesso, Abate fa fatica a fare a meno dei suoi strappi, dai suoi allunghi in profondità e la sua qualità anche nello stretto. Insomma, la prima bandierina è stata piantata, adesso serve correre ancora più forte per raggiungere nuove tappe nella sua carriera. 

Un timido raggio di speranza

L’esordio di Chaka Traorè rischia veramente di diventare l’unica notizia positiva nell’ennesima notte di Champions League dal sapore amaro per il Milan: in una serata in cui le luci a San Siro si spengono subito dopo l’1-2 di Malen, a riaccendere quel minimo di speranza è proprio il gioiellino della Primavera. Nel contesto di un ambiente con il morale a terra e con l’infermeria piena, forse è proprio la freschezza dei giovani la chiave per uscire dal tunnel. Ovviamente il campo sarà l’unico giudice attendibile, ma nelle prossime settimane Stefano Pioli potrebbe dare ancor più fiducia ai giovani dell’ U-19, attingendo dal gruppo di Abate per alimentare una fiamma che al momento sembra spenta. “Lo scopriremo solo vivendo”, cantava Lucio Battisti: forse, in questo caso è più giusto dire “lo scopriremo solo guardando”.

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