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Giuliano Giannichedda - Credit: Ufficio Stampa LND
Giuliano Giannichedda - Credit: Ufficio Stampa LND

Stupire senza porsi degli obiettivi. Questo sembra essere il motto della Rappresentativa Serie D, squadra che ancora una volta si presenterà ai nastri di partenza della Viareggio Cup. Una realtà solida, formata da gli U18 più interessanti del campionato di Serie D. La particolarità è data dal fatto che possono essere convocati solo ragazzi di proprietà di club di Serie D e che sono vietati i prestiti dai professionisti. La Rappresentativa è ormai è una delle presenze fisse della kermesse viareggina, con la prima partecipazione che risale al lontano 2006. Noi di MondoPrimavera.com, abbiamo avuto la possibilità di scambiare due parole con il tecnico di questa squadra, ovvero Giuliano Giannichedda. Ecco le sue parole. 

RAPPRESENTATIVA SERIE D, LA LISTA DEI CONVOCATI PER LA VIAREGGIO CUP

Giannichedda, Viareggio Cup e obiettivi

Da qualche giorno a questa parte, i calciatori della Rappresentativa si sono radunati per preparare il Torneo di Viareggio: “I ragazzi hanno voglia e stanno lavorando benissimo. Ci stiamo allenando a Tirrenia, un centro sicuramente all'avanguardia. I campi sono perfetti e la preparazione sta andando bene”. La formazione di Giannichedda è stata sorteggiata nel girone 6: “Le partite sono tutte difficili. L'Avellino sappiamo che è primo nel campionato di Primavera 3 e hanno una rosa attrezzata. Il Mavlon invece ha già partecipato lo scorso anno ed è sicuramente una squadra organizzata. Poi quando parliamo di giovani mai dire mai, ci sono certe annate che rendono più di altre. La Jovenes Promesas invece è una compagine che personalmente non conosco". Giannichedda è chiaro sugli obiettivi della Rappresentativa Serie D: “Fare più partite possibili, dando la possibilità ai ragazzi di mettersi in mostra. Ci saranno tanti addetti ai lavori a questo torneo e sono sicuro che i giocatori ci terranno a mettersi in evidenza”. Rispetto alla scorsa edizione, la Viareggio Cup sarà riservata a squadre U18: “É una formula che crea più interesse. Vedremo all'opera giovani di 17/18 anni e che quindi devono completare il proprio percorso di crescita. Per quanto riguarda noi della Lega Nazionale Dilettanti, è chiaro che selezionare i classe 2006 è più complicato, non essendo loro in età di Lega. Dall'altra parte, fortunatamente, ci sono società che li fanno giocare”. 

Giuliano Giannichedda
Giuliano Giannichedda tecnico Rappresentativa Serie D - Credit: Ufficio Stampa LND

Giannichedda, Rappresentativa Serie D e giovani

La Rappresentativa Serie D, rispetto alle altre squadre in corsa a questo torneo, è una selezione formata dai giovani più interessanti del campionato di Serie D: “La difficoltà maggiore? Creare un'intesa tra i ragazzi. Bisogna far capire loro che di fronte hanno una grande opportunità. Questi giorni di avvicinamento al torneo ci serviranno per amalgamare il gruppo”. Come può un allenatore entrare in sintonia con calciatori così giovani? “La cosa fondamentale a mio parere è parlare con loro. É giusto confrontarsi con loro e farli capire che hanno la possibilità di mettersi in evidenza”. Opoola, Castellini e Parlanti: questi i nomi di alcuni ragazzi che lo scorso anno si misero in evidenza alla Viareggio Cup con la Rappresentativa e che adesso giocano in Serie C: “Per noi un motivo d'orgoglio. É il motivo per cui tutti i giorni siamo in giro per i campi alla ricerca di giovani validi. L'obiettivo è sensibilizzare le squadre professionistiche, spingerle a credere in questi ragazzi per permettere loro di fare il salto di qualità. Da precisare che sono tanti i giocatori di livello che sono passati dalla Rappresentativa, senza però partecipare alla Viareggio Cup: basti pensare a Prati classe 2003 e centrocampista del Cagliari in Serie A". 

Giuliano Giannichedda
Giuliano Giannichedda tecnico Rappresentativa Serie D - Credit: Ufficio Stampa LND

Giannichedda, confronto tra Serie D e Primavera

Per un giovane calciatore è più formativo giocare in Serie D o in Primavera? Ecco cosa ne pensa Giannichedda: A mio parere, un campionato della Lega Nazionale Dilettanti è molto più utile perché i tre punti pesano e poi hanno a che fare con calciatori che hanno tanti anni di esperienza alle spalle. La pressione è chiaramente diversa. In Primavera un giovane ha più tempo per crescere rispetto ad un suo coetaneo che gioca in Serie D. La crescita dei calciatori dipende anche dal grado di preparazione dell'allenatore”. Rispetto ad alcuni anni fa, sono in diminuzione il numero di calciatori italiani in grado di sfondare ad alti livelli: “Sono molteplici i fattori. Innanzitutto partirei dal numero elevato di stranieri presenti nei nostri settori giovanili. Gli italiani bravi ci sono, basta avere coraggio e buttarli dentro. Dall'altra parte però i giovani stessi devono avere più voglia di crescere e avere quella cattiveria agonistica giusta per crescere”. Infine una considerazione finale sulle squadre U23: “Un'idea giusta, se applicata però con il giusto criterio. Le seconde squadre sono utili se riesci a mettere in evidenza quei calciatori, cresciuti nel vivaio della società. Può essere un buon progetto”. 

Ringraziamo l'Ufficio Stampa della Lega Nazionali Dilettanti per la concessione dell'intervista e delle foto. La riproduzione è consentita previa citazione della fonte MondoPrimavera.com

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