Pontedera, Ignacchiti e la profezia: "Segno in rovesciata, sogno la A"

“La crescita è l'unica testimonianza di vita”. Dietro a progetti vincenti, c'è un lavoro di mesi o addirittura di anni. Lo sa bene il Pontedera, realtà di provincia ma che da qualche anno sta facendo bene in Serie C. I granata sono attualmente al settimo posto del girone B  e sembrano avere tutte le carte in regola per arrivare ai playoff. I toscani stanno mettendo in mostra tanti giovani interessanti: uno di questi è Lorenzo Ignacchiti. Noi di MondoPrimavera.com lo abbiamo contatto per farci raccontare il suo percorso giovanile e le emozioni della sua prima stagione tra i professionisti.

Ignacchiti, Pontedera e il salto tra i Pro

Dalla Primavera al professionismo. Uno scoglio importante per tutti quei giovani che si affacciano per la prima volta al calcio dei grandi: “In Serie C capita di affrontare giocatori strutturati fisicamente e che hanno alle spalle tanti anni di esperienza". Avere continuità. Questo l'elemento che ha spinto Ignacchiti a scegliere il Pontedera: “Mi sono unito ai granata solo nell'ultimo giorno di mercato. Ero alla ricerca di una squadra che potesse concedermi il giusto minutaggio per crescere. Sono soddisfatto della scelta che ho fatto, perché sto giocando tanto e sto facendo tanta esperienza”. Nonostante nell'ultimo mese abbiano avuto qualche difficoltà, i toscani si stanno confermando come una delle realtà più interessanti del panorama della Serie C: “La forza del gruppo, la preparazione del mister e dello staff, la tranquillità dell'ambiente: sono questi i fattori alla base dei nostri risultati. La giovane età della rosa a volte ha aiutato, altre meno. Sono sicuro però che usciremo anche da questo momento critico”. Fino a questo momento, Ignacchiti ha totalizzato 29 presenze e 3 reti. Il gol più bello rimane quello in rovesciata contro la Fermana: “É stato un gesto tecnico che avevo già provato in allenamento. Nella settimana antecedente alla partita, avevo detto ad alcuni miei compagni di squadra che avrei segnato in rovesciata. Alla fine è accaduto veramente”. 

Ignacchiti, Empoli e l'importanza di Buscè

Un percorso partito da lontano. Dai pulcini fino alla fascia da capitano della Primavera dell'Empoli: “Il coronamento di un sogno. Un qualcosa che ancora oggi faccio fatica a descrivere”. Ignacchiti ha militato per due stagioni nella Primavera azzurra, totalizzando 61 presenze, condite da 7 reti e 5 assist. Lì ha avuto la fortuna di incontrare Antonio Buscè: “Al mister devo tanto. Con lui sono cresciuto tanto, sia caratterialmente che dal punto di vista calcistico. Mi ha aiutato a raggiungere i miei obiettivi". Preziosa l'esperienza maturata in Youth League: “Giocare in una competizione internazionale vestendo la maglia del club in cui sei cresciuto è qualcosa di incredibile. Un avversario che mi impressionò? Il Borussia Dortmund. Mi stupì la loro preparazione fisica e mentale”. 

Ignacchiti, Nazionale e punti di riferimento

Le prestazioni di Lorenzo Ignacchiti non sono passate inosservate. Il classe 2004 è da tempo nel giro delle Nazionali giovanili. L'esordio è avvenuto l'11 novembre 2021, con l'Italia U18. La prima volta non si scorda mai: “Ero a Belgrado con l'Empoli. Il giorno dopo saremmo scesi in campo contro la Stella Rossa, per l'impegno di Youth League. Mi trovavo in infermeria per fare un massaggio quando ad un certo punto entra il direttore e mi comunica che ero stato convocato in Nazionale. Non ci credevo”. Gli obiettivi sono chiari: “La mia ambizione è quella di continuare a giocare con stabilità e di raggiungere i playoff con il Pontedera. Il mio sogno invece è giocare in Serie A. La famiglia è il mio punto di riferimento. Mi hanno sempre aiutato sia nei momenti belli che in quelli brutti. A loro devo tutto". 

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